Allegri alla Juventus: quanta Toscana nel suo staff, ecco i nomi

Il ritorno del tecnico in bianconero: ecco chi lo affiancherà. Volti vecchi e nuovi, dal vice Landucci al fisioterapista Stefano Grani: tutti i componenti

Allegri durante la partitella per ricordare Armando Picchi (Foto Novi)

Allegri durante la partitella per ricordare Armando Picchi (Foto Novi)

Pistoia, 5 giugno 2021 - Il Granducato di Toscana corre in soccorso della Vecchia Signora. Pistoia, poi, con un ruolo preminente. La stagione calcistica che va declinando – ci aspetta ancora Uefa Euro 2020 e le gesta dei ragazzi della banda-Mancini, però – ha sentenziato che la Juventus non è più florida come un tempo: le rughe aumentano, i riflessi non sono più quelli di una volta: ha inciampato in parecchie occasioni.

Ecco allora che il presidente, Andrea Agnelli, ha pensato bene di prelevare il fior fiore dei professionisti dalla nostra regione: il “professor” Massimiliano Allegri e il suo staff di “medici”, in prevalenza toscani.

Dal 1° luglio in avanti, quando inizieranno a valere i contratti appena stipulati per i prossimi 4 anni, sembrerà di raccontare l’incipit di una divertente barzelletta: c’erano un livornese, un lucchese, un pistoiese e un pisano acquisito, accompagnati lungo il tragitto da un udinese (l’eccezione che conferma la regola) e (probabilmente) da un fiorentino…

In realtà, nessuna barzelletta: si tratta di un’équipe che nella prima esperienza bianconera è stata così valida e seria, professionale e brillante, da conquistare 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane e da arrivare a giocarsi 2 Champions League all’ultimo atto del torneo.

Il livornese è “Acciuga” Allegri, nato l’11 agosto 1967, che attenzione, tra le altre, ha indossato le maglie di Pistoiese e Aglianese (società della provincia pistoiese; nello stemma del Comune di Agliana c’è l’aglio, salutare anche per le… Vecchie Signore) e poi incominciato ad allenare proprio ad Agliana. Nel suo primo periodo juventino ha vinto 3 panchine d’oro, il massimo riconoscimento per un allenatore italiano. Il lucchese risponde al nome di Marco Landucci, venuto al mondo il 25 marzo 1964, ex portiere della Fiorentina, oggi nelle vesti di secondo di Allegri.

Da giocatore, Landucci ha vestito la casacca di altri sodalizi toscani: Viareggio, Rondinella, Lucchese e Cuoiopelli. È stato allenatore della squadra Primavera della Fiorentina e con Allegri nella parentesi di Grosseto.

Il pistoiese è Stefano Grani, che ha visto la luce il 4 settembre 1966, ieri infermiere all’Ospedale del Ceppo di Pistoia, poi fisioterapista alla Pistoiese e Aglianese e da lì in molti altri club (anche a Grosseto, sempre con Allegri), specialista nel recupero degli infortunati. Conosciuto da Allegri nel corso della sua esperienza alla Pistoiese, allorché l’estroso centrocampista dovette curarsi una fastidiosa pubalgia.

Il pisano acquisito è Aldo Dolcetti, classe 1966 (compleanno il 23 ottobre), in realtà nato a Salò, collaboratore tecnico, trascorsi nelle giovanili della Juventus. Da calciatore, ruolo centrocampista, ha giocato per 4 stagioni nel Pisa in serie A, dal 1987 al ’91 (118 partite, 1 gol) e per un’annata, ‘92/93 nella Lucchese in B (19 presenze, una rete).

Da tecnico è stato il vice allenatore della Fiorentina nel 2003/2004, in serie B. Il friulano nativo di Udine, al secolo Maurizio Trombetta, svolge l’incarico di collaboratore di campo nello staff di Allegri. Da calciatore, ruolo attaccante, è stato alla Pistoiese nel 1992/93, in C2, con 23 gare disputate e 4 centri.

Quella fu anche la sua ultima stagione da calciatore. Il fiorentino, che potrebbe presto aggregarsi a questa squadra, è Andrea Barzagli, ex colonna della difesa bianconera. Nato a Fiesole l’8 maggio 1981, dopo gli esordi da centrocampista nella Rondinella Impruneta, cambiò ruolo proprio nell’anno alla Pistoiese, stagione 2000/2001, e, chicca, proprio per merito di Allegri, allora suo compagno di squadra.

Fu lui che suggerì all’allenatore Pillon di impiegarlo da difensore centrale, per rimpiazzare l’infortunato capitan Bellini. “Quello non ha il passo da centrocampista…”, Acciughina dixit (ragionava già da tecnico). Si narra che Barzagli si arrabbiò moltissimo, minacciando pure di smettere di giocare a pallone qualora fosse stato impiegato in retroguardia. Guardate poi la carriera che ha fatto… sino al titolo di campione del Mondo in azzurro a Germania 2006. Ma Barzagli chissà se entrerà a far parte dello squadrone che dal Granducato è corso in soccorso della Vecchia Signora in ambasce.