Sanremo 2021. Orietta Berti: "La voce? Allenamento e peperoncino"

La cantante, dopo il successo delle serata delle cover, racconta come manterersi in forma

Orietta Berti (foto Stefano Pilli)

Orietta Berti (foto Stefano Pilli)

Sanremo, 5 marzo 2021 - "Sono contenta della classifica di ieri. Il secondo posto è arrivato dai componenti dell'orchestra, persone che se ne intendono". Una mattina che parte sotto i migliori auspici per Orietta Berti e un festival che si conferma pieno di soddisfazioni e attestati di stima.

Dai commenti, specialmente in rete, tutti concordano con la qualità della sua voce. Lei non è più giovanissima, quale metodo usa?

"La voce è un muscolo e bisogna allenarla. Io quando faccio i lavori di casa metto le cuffie e canto almeno per un'ora, perché la voce deve essere usata. Non basta parlare:  anzi in questo caso piano piano va via la voce, come succede agli oratori. Invece cantando si bilanciano i toni e le corde vocali che così si rinforzano. Faccio questo da quando ho cominciato a cantare all'età di 18 anni, perché così insegnavano i maestri di allora. Mi alllenavo con i vocalizzi in un'epoca in cui non esistevano gli auricolari per ascoltare la musica mentre si cammina: avevo un registratorino Geloso che mi portavo sempre dietro. La voce non invecchia mai, se curata ovviamente e se non si fanno stravizi".

C'è solo l'allenamento o lei usa altre accortezze?

"Io ho dovuto affrontare il Covid, mi volevano a Sanremo e ho detto di no perché in quel periodo ero senza voce e non avevo il respiro giusto. Però mancavano due mesi e mezzo e c'era tempo di ristabilirsi. Così è stato, anche se esisteva il rischio delle conseguenze della malattia. Poi ci sono delle cure da fare da soli per la voce: da quando ero ragazza, prima di un concerto, prendo del peperoncino rosso che tengo in freezer. Deve essere fresco, non secco o in polvere. Me ne mangio uno con un po' di pane (anche senza, adesso che sono abituata) perché schiarisce la gola e dà un po' di carica dato che contiene vitamina C come tre arance. Questa è la mia medicina prima dello spettacolo al posto del cortisone, che prendono altri colleghi, un rimedio chimico che a lungo andare può essere inefficace".

Veniamo alla versione di "Io che amo solo te" di Sergio Endrigo, come è nata l'idea e l'abbinamento con Le Deva?

"Sì lo conoscevo, spesso parlavamo insieme dietro le quinte di una trasmissione. Nel passato ho anche fatto diversi duetti in televisione con altri colleghi, interpretando brani di Endrigo. Le Deva mi sono state presentate grazie a una loro registrazione discografica e le ho trovate brave. Possono cantare insieme, ma anche singolarmente. Infatti quando ho parlato con il maestro Enzo Campagnoli che ha arrangiato il pezzo, ho chiesto che la canzone fosse suddivisa tra le varie parti vocali, la mia e le loro. Questo in modo che non facessero solo i vocalizzi di supporto, con il rischio di un'esecuzione fredda. Se doveva essere un duetto, mi sembrava più giusto che ognuna di loro avesse una frase da cantare. Infatti, i musicisti dell'orchestra hanno apprezzato la versione con il loro voto".