Ciclismo, arriva lo sponsor cinese. E ai connazionali dice: "Sostenete lo sport"

Luigi Sun, imprenditore 61enne, porta il marchio della sua azienda sulle maglie della Cipriani&Gestri di Prato

Luigi Sun

Luigi Sun

Prato,19 gennaio 2019 - Luigi Sun, 61 anni, imprenditore cinese della provincia dello Zhejiang ma da oltre 50 anni in Italia, estroso e dinamico, quanto orgoglioso del suo Kathay Market, mille metri quadri e 10mila prodotti in vendita a Milano, titolare della Uniontrade azienda leader nella distribuzione all’ingrosso di cibo etnico con sede a Peschiera Borromeo (Milano).

Il marchio sulle maglie del team ciclistico élite under 23 (oggi pomeriggio alla Camera di Commercio di Prato la presentazione ufficiale) Cipriani&Gestri di San Giusto di Prato per la stagione 2019, quello della Hato Green Tea Beer, una birra giapponese con infuso di the verde prodotta e distribuita in Italia.

Quali sono i suoi legami con Prato?

“Furono alcune aziende di spedizioni che operavano sulla direttrice Prato-Milano a mettermi in contatto con la società di San Giusto - spiega - Una scelta felice, una società con persone appassionate, da tanti anni nello sport, al quale diamo volentieri il nostro contributo per l’attività sportiva dei giovani”.

A Prato ci sono tante aziende cinesi, ma che non aiutano però lo sport.

“Per me fanno male. Invito e faccio un appello ai miei connazionali imprenditori del pratese. Devono sostenere lo sport, le società, le iniziative sportive e non, anche se la mentalità, soprattutto dei giovani, oggi è diversa rispetto a qualche anno fa”.

Lei sarà sponsor dagli juniores ai dilettanti, in futuro ci sarà un impegno anche nei professionisti?

“Non corriamo troppo, lo sport mi piace, golf e ciclismo in particolare. La nostra azienda ha effettuato una ristrutturazione completa e tra un po’ di tempo vedremo i risultati raggiunti e quali obbiettivi saranno stati ottenuti. Il mondo dei professionisti ha valori diversi. Mi considero un curioso, che non si accontenta mai e vuole fare e allora aggiungo mai dire mai“.