Ciclismo, Magrini a Prato: “Aru una delusione, Froome super. E’ stato un Giro stupendo”

Il commentatore Magrini a ruota libera ospite al Tennis Club

Riccardo Magrini

Riccardo Magrini

Prato, 30 maggio 2018 – Questa volta di scena Riccardo Magrini, ex corridore e direttore sportivo, poche ore dopo la conclusione del Giro d’Italia che “Magro” ha commentato con il suo modo colorito per Eurosport.

Il Tennis Club di Prato nella sede di via Firenze continua a ospitare personaggi dello sport, grazie al presidente Riccardo Marini ed al suo gruppo, dove tennis a parte, ci sono tanti appassionati di ciclismo che vanno in bici. Un Magrini a 360 gradi, stimolato dalle domande dei presenti, tema centrale naturalmente il Giro d’Italia ma non solo.

“E’ stato un Giro stupendo che mi è piaciuto tantissimo. Froome è stato stupendo. Non aveva iniziato bene, è caduto due volte, ma è stato sempre tranquillo, ha modificato l’assetto in bici ed alla fine è esploso”.

Naturalmente si è parlato molto dei battuti.

"Dumoulin ha sbagliato valutazione nella tappa del Colle delle Finestre, quando ha deciso di aspettare Pinot e Reichenbach. Un errore tattico imperdonabile”.

Le delusioni non sono mancate.

"La più grossa quella di Aru - dice Magrini - a me è piaciuto nemmeno Lopez nonostante sia arrivato terzo. Bravo invece Carapaz che corre con professionalità, Pinot e Yates sono stati bravi a lungo, ma in un Giro duro come quello di quest’anno occorre correre con maggiore prudenza altrimenti si paga il conto alla distanza come è avvenuto”.

E degli italiani, a parte Aru, cosa si può dire?

"Pozzovivo è stato regolare, a parte la giornata di sofferenza nel tappone del Colle delle Finestre. Un buon quinto posto. Formolo è rimasto lì, ma non entusiasma, deve credere di più in se stesso. Chiudo con Elia Viviani, ha vinto 4 tappe, la maglia ciclamino, qualcuno dice che non aveva avversari forti in volata, per me è entrato di diritto nel club dei campioni”.

Alla fine Riccardo Magrini ha parlato anche di Marco Pantani (è stato per un breve periodo accanto a lui nel ruolo di direttore sportivo). “Una fine tragica quella del Pirata della quale si parla ancora. Marco aveva bisogno di amici che lo aiutassero a superare quel momento difficile, ed invece non gli ebbe”.