Prato, 21 ottobre 2024 – Un osteopata di Treviso è stato arrestato con l’accusa di estorsione nell'ambito di un’indagine condotta dalla Procura di Prato, diretta dal procuratore Luca Tescaroli. L’uomo avrebbe preteso 180mila euro da due sorelle, figlie di un noto imprenditore tessile deceduto, minacciandole di rivelare registrazioni compromettenti. Le due donne hanno denunciato l'uomo, portando alla sua cattura il 18 ottobre scorso.
Le origini della vicenda
Le due sorelle sono figlie di un imprenditore tessile deceduto il 3 gennaio 2024, proprietario di un patrimonio immobiliare di circa 4 milioni di euro e con risparmi per 750mila euro. Dopo la morte del padre, le donne hanno scoperto diverse anomalie nella gestione dei beni del genitore. Nel periodo tra il 2020 e il 2023, il padre aveva venduto quasi tutti i suoi immobili a prezzi irrisori e fatto donazioni di denaro per 100mila euro a una terza persona. Inoltre, il conto corrente del defunto, che nel 2020 conteneva 310mila euro, risultava in negativo per 8mila euro alla sua morte. Erano poi stati emessi assegni per oltre 300mila euro e si erano verificati pagamenti con carte di credito per 130mila euro, con la scomparsa di preziosi come oggetti in oro e un orologio Rolex.
Il coinvolgimento dell’osteopata
Nel 2022 l’imprenditore aveva soggiornato in un hotel a Montegrotto Terme, in provincia di Padova, dove aveva conosciuto l'osteopata. Quest'ultimo, ad agosto 2024, aveva contattato le due sorelle tramite Instagram, dichiarando di avere informazioni importanti riguardanti il padre. Sosteneva che il genitore fosse stato vittima di manipolazione da parte di una persona che lo aveva privato del telefono e del portafogli, rendendolo incapace di prendere decisioni autonome. L’osteopata affermava di possedere registrazioni audio e video dei trattamenti fisioterapici, nelle quali si evidenziava il controllo esercitato su di lui.
La richiesta di denaro e l'arresto
L'osteopata aveva incontrato le sorelle in un bar di Padova all'inizio di ottobre 2024, chiedendo loro 180mila euro in cambio delle registrazioni. Le minacciava inoltre di consegnare le prove alla persona che aveva manipolato il padre, qualora non avessero accettato di pagare. Le due donne hanno deciso di rivolgersi alla Procura di Prato e, con l'aiuto della Guardia di finanza, hanno organizzato uno scambio fittizio. L’osteopata è stato arrestato il 18 ottobre all’interno di un McDonald's di Prato, dove le sorelle gli avevano consegnato due assegni circolari da 90mila euro ciascuno in cambio del materiale compromettente.
Le indagini, condotte dalla Procura e supportate dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Prato, hanno portato all'arresto dell'osteopata. Ora, la sua posizione sarà esaminata dal giudice preposto, mentre il principio di presunzione di innocenza resterà in vigore fino a una sentenza definitiva.