Moda in crisi, il ministero si muove: "Ecco il pacchetto contro il crac"

Vertice a Roma. Fra le mosse, la rimodulazione dei prestiti bancari e il pieno utilizzo della cassa integrazione

Moda in crisi, il ministero si muove: "Ecco il pacchetto contro il crac"

Adolfo Urso, il ministro delle imprese del governo Meloni

"Ci siamo impegnati ad assicurare assieme all’Abi la rimodulazione dei prestiti bancari, a garantire alle imprese del settore l’utilizzo a pieno delle risorse per gli ammortizzatori sociali e a introdurre una misura saldo e stralcio in merito all’annosa questione dei crediti di imposta". Lo ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, uscendo ieri dalla riunione del tavolo permanente della moda, istituito dal Mimit per accogliere le istanze del settore. ll sistema moda del distretto Prato-Firenze e le produzioni dell’area del Cuoio, lo ricordiamo, vivono dal 2022 un forte rallentamento anche per fattori congiunturali come il calo dei volumi produttivi, la contrazione dei consumi e le incognite geopolitiche. I numeri del distretto pratese parlano di un 2024 complicato: -7,8% di produzione nel primo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023. E agosto è partito con molte aziende che hanno preferito ‘lunghe vacanze forzate’, abbassando la saracinesca a inizio mese per rialzarla a settembre, cosa che raramente si è vista nel distretto.

L’esito dell’incontro ha soddisfatto a metà il presidente nazionale della Federazione Moda di Confartigianato, il pratese Moreno Vignolini: "Sul fronte della moratoria finanziamenti, una delle nostre richieste, il ministro ha assicurato che verrà emessa una circolare esplicativa circa le modalità con cui le imprese potranno usufruire dello strumento. Aspettiamo i dettagli. Sulla sospensione dei contributi F24 e loro dilazione non abbiamo ottenuto risposte, ma abbiamo risollecitato". Preoccupante, per Confartigianato, la situazione relativa alla cassa integrazione, condivisa anche da Marco Landi di Cna Federmoda: "I dati macro a disposizione del Ministero non fanno emergere le criticità di alcuni territori e di alcune fasi della filiera, come accade nel nostro distretto, dove alcune aziende hanno esaurito il monte ore". Aspetti questi, emersi anche nel gruppo di lavoro interparlamentare convocato dagli onorevoli di Fratelli d’Italia Fabio Pietrella a Chiara La Porta dopo la conclusione del tavolo. "Per quanto riguarda l’accesso al credito – dice la Porta – abbiamo riscontrato la massima disponibilità di Sace e Simest. Inoltre, il Mimit si è impegnato a dare attuazione ad importanti misure contenute nel Dl Made in Italy. Nell’ottica di un impegno comune per il bene delle nostre imprese e dell’occupazione, confidiamo che la Regione Toscana adesso cerchi di colmare il ritardo con il quale ha affrontato una crisi che sta mordendo da molto tempo".

Parla di "crisi con pochi precedenti" anche Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia: "Sono soddisfatta che siano state varate le prime contromisure – aggiunge – non bastano, ma sono un inizio. Questo tavolo va reso periodico, ascoltando le istanze dei territori e delle categorie. Presenterò un emendamento alla prossima Legge di Bilancio per rendere strutturali i 10 milioni per il distretto di Prato, risorse indispensabili per sostenere le imprese". Chiedono "una seria progettazione di politiche industriali che sappia rilanciare l’intera filiera della moda" i sindacati Filctem Cigl, Femca Cisl, Uiltec Uil: "Ed è ora di rinnovare i contratti collettivi nazionali ancora aperti, per tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori".

Sara Bessi