Granata, il pari è come un ko. Canzi: "E’ tutta colpa mia"

Il Pontedera complica la possibilità di giocare la prima dei playoff in casa. Il mister: "Forse ha influenzato troppo questo clima di festa intorno a noi".

Granata, il pari è come un ko. Canzi: "E’ tutta colpa mia"

Granata, il pari è come un ko. Canzi: "E’ tutta colpa mia"

Massimiliano Canzi non ha fatto sconti. Ci ha messo la faccia, come ha sempre fatto, e nell’immediato post partita non ha esitato a definire il 2-2 con l’Olbia la peggior prestazione da quando allena il Pontedera. Per la cronaca, da 69 partite solo in campionato. "Sono io il principale responsabile – ha poi aggiunto il tecnico, visibilmente amareggiato – perché io preparo e scelgo i giocatori. Magari le motivazioni devono essere intrinseche, cioè già dentro ognuno di loro. Io posso solo aiutare a tirarle fuori e probabilmente stavolta non l’ho fatto abbastanza. Sono molto deluso da noi, dalla squadra, non dai ragazzi. Forse ci siamo fatti tirare troppo dentro da questo clima di festa che c’era intorno e sicuramente la giovane età non aiuta. Però noi più esperti dovevamo essere più bravi a incanalare lo spirito dei giovani nel verso giusto". Tatticamente il tecnico aveva anche provato a sorprendere gli avversari, retrocessi in D, proponendo un 3-4-3 con Benedetti falso nueve: "Aveva giocato così nel secondo tempo di Alessandria contro la Juventus NG e aveva fatto bene. Era l’ultima soluzione che potevo provare perché là davanti qualche problema lo abbiamo. Ad un certo punto avevamo in campo anche 6 attaccanti, ma non riuscivamo a mettere la palla dentro. Penso e mi auguro che questa brutta prestazione sia stata un episodio, perché abbiamo pareggiato altre partite, ma non in questo modo. Adesso dobbiamo andare a vincere a Carrara, contro la squadra più in forma del campionato". Eppure domenica il Pontedera era riuscito comunque a ribaltare lo svantaggio già prima del té, con il tocco di Delpupo deviato e il cross di Michele Ambrosini trasformatosi invece in una parabola imprendibile. Come ha ammesso lo stesso giocatore: "Era un cross sul secondo palo a cercare l’attaccante esterno e invece la palla è finita in porta. Io ero già pronto a riprendere posizione e non me ne son accorto subito di aver segnato, tant’è che non ho esultato immediatamente. Nel primo tempo dopo esser andati sotto di un gol abbiamo mantenuto l’equilibrio rimettendo la gara in piedi. Nel secondo invece abbiamo perso i riferimenti e non siamo stati aggressivi come il mister ci aveva chiesto". Un atteggiamento che ha visto sfumare la vittoria, risultato che sarebbe stato essenziale per sperare di giocare in casa la prima gara dei play off. "Ciò che pesa di più – ha spiegato Ambrosini – è che eravamo intenzionati ad entrare nei play off nel miglior modo possibile, ma questo 2-2 vale come una sconfitta perché le cose si complicano". In ogni caso la sua prima rete in granata ha fatto felice almeno una persona, la fidanzata Gaia: "Dedico a lei questo gol. Si lamenta sempre perché non segno e non le faccio...il cuore". Peccato solo che domenica lei non fosse in tribuna…

Stefano Lemmi

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