"Ora il Pd vuole un piano rifiuti rigoroso. Contro le mafie dobbiamo alzare il muro"

La segretaria toscana Bonafè: "Contrari ad ogni iniziativa che abbassi i controlli ". Su Deidda e Pieroni: "No al garantismo a intermittenza"

La segretaria del Pd della Toscana, Simona Bonafè

La segretaria del Pd della Toscana, Simona Bonafè

Firenze, 25 aprile 2021 - Segretaria Simona Bonafè, l’ex presidente della Regione Toscana Chiti ha espresso forti critiche al Pd, il capogruppo regionale Ceccarelli ha detto che i dem devono imprimere una svolta vera. Che strada deve imboccare il partito che lei guida in Toscana? "È da tempo che penso la stessa cosa. Sono stata anche attaccata da una parte del mio partito. Siamo spesso più attenti ai nostri equilibri interni che ai problemi delle persone. Continuare però a dire che ci vuole una svolta, non ci autoassolve. Letta ha aperto una fase nuova che dobbiamo essere capaci di portare avanti anche in Toscana".

Entrambi dicono bene parlare con gli imprenditori ma rimettiamo al centro i lavoratori. Perché ve ne siete dimenticati? "Siamo il partito del lavoro. Il mondo del lavoro è formato da imprese e da lavoratori. Come definiamo una giovane partita Iva o il piccolo commerciante sotto casa? Sabato scorso eravamo a Piombino con i sindacati, lunedì siamo ad incontrare i ristoratori".

Dirigenti ai vertici amministrativi anche per venti anni. Non è venuto il momento davvero di attuare una rotazione di ruoli? "Sì. La politica già prevede un rinnovamento. Per le funzioni tecniche e amministrative deve valere il criterio della competenza e della rotazione degli incarichi apicali".

Se le dico che il Pd in Toscana è la regia del sistema di potere essendo alla guida della Regione da sempre che dice? "Siamo al governo della Regione da molti anni perché siamo stati votati. In democrazia essere votati non è una colpa. Quando governi sei il punto di riferimento di tanti interessi. Qui succede a noi, in Lombardia alla destra. Piu che un sistema di potere, il Partito democratico in Toscana è una comunità di 40mila iscritti, di sindaci e amministratori, volontari nelle cucine delle nostre feste".

Giani era presidente del consiglio regionale presente in aula quando passò quell’emendamento a favore dei conciatori poi impugnato dalla Consulta. Tutto a posto? "Mi risulta che l’emendamento sia stato approvato senza voti contrari".

L’ex presidente della Regione Rossi dice che se quell’emendamento costituisce un favore e riduce i controlli verso il sistema conciario di Santa Croce è stato un errore madornale e su questo il Pd deve subito aprire una discussione. Che ne pensa? "Mi risulta che l’emendamento non riguardi in maniera specifica il regime dei controlli e comunque la legge è stata impugnata dal Governo. Ad ogni modo il Partito democratico non può che essere contrario ad ogni iniziativa che abbassi il livello di guardia dei controlli ambientali".

Lei è favorevole al ritorno del finanziamento pubblico ai partiti. Perché? "Se siamo preoccupati quando la politica riceve finanziamenti da privati o aziende, allora torniamo al finanziamento pubblico".

Il Pd che guida poteva prendere maggiormente le distanze dagli indagati, sindaca Deidda e consigliere Pieroni, o è bene in queste fase ribadire che «c’è fiducia nella magistratura»? "Un partito non deve aspettare la Cassazione, ma nemmeno esprimere un giudizio politico in una fase così iniziale di un’inchiesta molto complessa. Ancora non c’è stato neppure un interrogatorio. Se non vale il garantismo a intermittenza o a convenienza, cosa altro dovrei dire se non ribadire la fiducia nel lavoro dei magistrati?".

Ledo Gori dice che è l’unico che sta pagando con la revoca dell’incarico. Che ne pensa? "Il capo di gabinetto è persona di fiducia e nomina del Presidente. A detta di molti Gori è stato un prezioso collaboratore della Regione e persona onesta. Saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti".

Preoccupata delle infiltrazioni mafiose in Toscana? Il quadro che emerge dalla inchiesta è inquietante. "Molto preoccupata. Come amministratori di questa regione oltre ad utilizzare tutti gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata già esistenti come l’aggiudicazione delle gare con criteri non del massimo ribasso e dotarci di nuove norme, protocolli, osservatori, dobbiamo continuare a tenere alto il muro della difesa civile, sociale, culturale e politica".

E del possibile inquinamento ambientale? "I comuni devono essere informati degli esiti delle indagini sul possibile inquinamento per i provvedimenti per la tutela della salute dei cittadini. Arpat ha già messo a disposizione un numero verde e i laboratori per indagini sull’acqua dei pozzi".

Rifiuti uguale affari sporchi. La Toscana non è esente. La Regione non ha un piano rifiuti. Solo coincidenze? "La Regione deve presentare in tempi rapidi l’aggiornamento del nuovo piano dei rifiuti alle normative europee sull’economia circolare che puntano su riciclaggio e riduzione del conferimento in discarica, con impianti adeguati e moderni per la chiusura del ciclo in Toscana e non fuori. Non abbiamo tempo da perdere. Il nuovo piano dei rifiuti deve anche garantire in modo trasparente alle imprese dei nostri distretti procedure semplificate ma rigorose per smaltire gli scarti e non doversi rivolgere al miglior offerente con il rischio di aprire la strada a traffici illeciti".