Grande Centro, prove di sinergia. Italia Viva: "Siamo fondamentali"

Asse Toscana-Liguria, tra Renzi e Toti possibile condivisione di obiettivi su Quirinale e prossime elezioni

Parlamento

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Firenze, 7 gennaio 2022 - Prove di Grande Centro. La possibilità che nasca davvero un terzo polo riformista, liberale che guarda all’Europa, corre sull’asse Toscana-Liguria. Italia Viva e Coraggio Italia potrebbero iniziare a condividere obiettivi e strategie a partire dall’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. I registi dell’operazione Grande Centro, come riportato da Repubblica, sono i due leader: il senatore di Iv Matteo Renzi e il governatore ligure Giovanni Toti, anima di Cambiamo prima e dei coraggiosi ora.

Le pedine si sono già mosse e da Roma arrivano messaggi che l’intesa potrebbe decollare non solo per influenzare la scelta per il Colle, ma anche per il 2023 (voto) quando il Centro potrebbe a puntare al 10% . Tra Toscana e Liguria si muovono i parlamentari dei due partiti: si confrontano, fanno i conti sui Grandi elettori e lavorano sul territorio.

Gabriele Toccafondi, fiorentino, deputato renziano: «Ha ragione Renzi quando dice: ’Se vogliamo che Draghi sia al Colle va costruita una maggioranza presidenziale, ma anche una maggioranza politica per il governo del dopo. Per farlo serve una iniziativa politica’. Ecco invece di aprire bocca e darle fiato serve fare politica e costruire. Nel centrodestra non mi pare ci siano grandi idee e spero che il Pd comprenda e capisca che a inseguire D’Alema, la sinistra della sinistra o Conte non si costruisce niente di buono e vincente».

Renzi carica il partito: siamo fondamentali, la centralità di Iv è chiara, fa sapere ai suoi. Prima con la scelta di Draghi premier e ora per il Colle e fine legislatura. Renzi si prepara a giornate ’calde’, quelle che gli piacciono, dove il fare politica è protagonista per «una iniziativa politica» appunto. L’alleanza tra i due partiti potrebbe essere utile ad entrambe le compagini. Ma si professa prudenza e si ’vive alla giornata’ da qui al 24 gennaio.

Il Grande Centro potrebbe contare in parlamento su un’ottantina di voti, un ’tesoretto’ già capitalizzabile. «In questi giorni, alla vigilia del voto per il Quirinale, se ne leggono tante... - dice l’aretino Stefano Mugnai, ex Forza Italia, ora deputato coraggioso di Brugnaro e Toti e draghiano della prima ora - Una cosa però è certa: se l’area di centro riuscirà ad organizzarsi sarà un bene per il Paese. Il percorso è tutto fuor che semplice: occorre una nuova legge elettorale e ancor più difficile occorre tanta generosità da parte di tutti, ma mai come in questo momento i tempi sono maturi per una proposta politica pragmatica, liberale, che creda nell’Europa. Una proposta allergica a tutti gli “ismi” . Vecchi e nuovi, ma tutti ugualmente pericolosi, magari efficaci per intercettare consensi effimeri, ma fallimentari per governare».

Pragmatico Giorgio Silli, deputato pratese, coordinatore del partito di Toti in Toscana: «La politica evolve quello che invece non cambia sono le nostre idee: noi di Cambiamo/Coraggio Italia siamo liberali, moderati, riformisti. Sarebbe stupido non percorrere una strada che puoi permetterci di incidere politicamente in maniera determinante. Bene, anzi benissimo, questa collaborazione in vista dell’elezione del Quirinale, vedremo poi le evoluzioni se ci saranno».