Crisi di governo, dalla Toscana arrivano segnali. Di diverso tenore

Il sindaco di Firenze Dario Nardella: "Il Pd deve chiedere al governo più coraggio sul Mes". Enrico Rossi: "L'obiettivo di Renzi è Conte di cui vuole le dimissioni prima dell’eventuale rimpasto"

Il Parlamento (Ansa)

Il Parlamento (Ansa)

Firenze, 12 gennaio 2021 - Trovare una via d'uscita dal vicolo della crisi o finirci a capofitto con esiti incerti? E' il giorno della verità. Renzi ha dato le carte, Conte ha giocato le sue, i partiti di maggioranza guardano. Tra poche ore si decide il destino dell'esecutivo in tempi di seconda ondata di coronavirus e di prima fase di vaccinazione di massa.

Dalla Toscana arrivano segnali. Di diverso tenore. 

Il sindaco di Firenze Dario Nardella in un'intervista al Mattino di Napoli parla del merito delle questioni sollevate da Matteo Renzi (Recovery fund e Mes): "Credo che porre temi di merito in un confronto politico tra le forze di maggioranza non sia un atto di lesa maestà; il punto è capire quale sia il fine di tutto questo: se l'obiettivo della verifica di governo è potenziare l'azione dell'esecutivo ben venga". E ancora sull'azione che il Partito democratico dovrebbe svolgere secondo Nardella, personaggio di punta tra i sindaci dem: "Il Pd deve chiedere al governo più coraggio sul Mes, più risolutezza sull'adozione di procedure semplificate per attuare il Recovery fund e sul coinvolgimento degli enti locali, un piano strategico di rilancio economico a partire dal turismo. L'obiettivo del mio partito non deve essere 'salvare' Conte o arginare gli attacchi al governo ma essere protagonista del salvataggio del Paese".

Enrico Rossi, esponente del Pd, ex presidente della Toscana, commissario dem in Umbria e possibile candidato nel collegio senese per il posto da deputato lasciato libero da Padoan, disegna gli scenari delle prossime ore con un possibile ribaltone "da gioco d'azzardo". E scrive su facebook un lungo post pieno di preoccupazione.

"A quanto pare, dopo l'approvazione, stasera, del Recovery plan, alla riunione del governo, le ministre di Italia viva daranno le dimissioni innescando la crisi. L'obiettivo di Renzi è Conte di cui vuole le dimissioni prima dell’eventuale rimpasto. Ma Conte non si fida e teme che Renzi non dia la disponibilità ad un suo nuovo incarico come presidente".La verità di Rossi? "E' che Renzi dopo le dimissioni di Conte vuole fino in fondo sfruttare il suo potere di interdizione o, se volete, di ricatto, per ottenere sempre qualcosa di più fino a sostituire Conte stesso con un altro premier. È un gioco d'azzardo a cui Pd e M5stelle non possono e non vogliono soggiacere. Insomma siamo molto, molto vicini a ciò che si voleva evitare: la crisi al buio nel bel mezzo della pandemia. Renzi si assume veramente una responsabilità enorme. A quel punto sarebbe giusto che lo facesse in Parlamento davanti a tutti gli italiani". 

Secondo Rossi "non si possono escludere neppure le elezioni, come chiede la destra di Salvini e di Meloni. È questo che vuole Renzi? Oppure vorrebbe un governo di larghe intese, sempre insieme alla destra, che viene giustamente escluso dal Pd? È questa convergenza di fatto che Renzi ha con quelli che sono gli avversari politici del centrosinistra che dovrebbe far riflettere e spingere il leader di Italia viva ad usare il buon senso e più miti comportamenti. A meno che questa convergenza di fatto non sia proprio quella che Renzi va cercando".  

Dai palazzi romani si parla di un possibile rimpasto sostanzioso con cambi di diversi ministri. Con Conte leader del governo o no?  Renzi continua a parlare di contenuti e scaccia le poltrone tanto che l'altro giorno aveva detto: "Siamo gli unici disponibili a lasciare le poltrone. Se le nostre idee servono, ci siamo. Se le nostre idee non servono, tenetevi anche le poltrone. I populisti non si capacitano che esista un partito in cui due Ministre, Teresa e Elena, siano pronte a dimettersi se non viene dato ascolto alle nostre proposte. Quel partito si chiama Italia Viva. Le poltrone servono per far accadere le cose, non sono fini a se stesse: questa è la differenza tra chi pensa che la parola potere sia un verbo e chi pensa che la parola potere sia un sostantivo". Intanto nel totoministri  su Italia Viva rimbalza sempre più spesso il nome di Maria Elena Boschi, indicata come possibile nuovo ministro del Lavoro, ma forte sarebbe l'opposizione del Movimento Cinque Stelle e di Ettore Rosato al posto della ministra dell'Interno Lamorgese.