'Zona rossa', fuoco incrociato dal centrodestra contro Giani

Dito puntato su Rsa, tamponi, tracciamenti e assunzioni

Stefano Mugnai

Stefano Mugnai

Firenze, 14 novembre 2020 - E' un fuoco incrociato dal centrodestra contro il presidente della Toscana Eugenio Giani e la sua giunta. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia scendono in campo per denunciare quello che in queste settimane la Toscana non ha fatto per evitare di ritrovarsi in zona rossa. Dito puntato su Rsa, tamponi, tracciamenti, assunzioni. E più chi ne ha più ne metta. Tanto che dall'opposizione c'è chi arriva a rimpiangere il decisionismo di Rossi, ultimo comunista che "dettava legge a tutti, politici e tecnici" e che "mai ci avrebbe fatto scivolare da arancione a rossa". Il fuoco di accuse è inaugurato da Stefano Mugnai, aretino, deputato di Forza Italia, vicecapogruppo alla Camera ed ex consigliere regionale. Conosce bene il territorio toscano e da settimane si sta battenmdo per denunciare i rischi che ancora una volta si corrono, eccome, nelle Rsa toscane. "Ci sono evidenti responsabilità che non potranno essere nascoste dietro un algoritmo - esordisce- Per tutti i mesi della scorsa estate, da giugno fino a settembre, nulla è stato fatto di serio per prevenire questa situazione, nulla se non riempirsi la bocca di annunci da campagna elettorale avvicinandosi al voto delle regionali. La Giunta uscente guidata da Rossi e quella entrante presieduta da Giani mai sono stati concreti nel prevenire la seconda ondata. Ciò è grave, perché dimostra che il primo lockdown purtroppo non ha insegnato nulla a questa classe politica che governa il territorio toscano".

E ancora: "Abbiamo fatto decine di appelli come Forza Italia, affinché fossero adottati protocolli più rigorosi e razionali per affrontare il virus all'interno delle Rsa Toscane ed ancora per ottenere una maggiore rapidità nell'effettuazione ed anche nell'esito dei tamponi per i contatti diretti con positivi conclamati. Inoltre niente è stato fatto di significativo per il trasporto pubblico locale per renderne la fruizione più sicura. Poco e nulla è stato fatto per rafforzare la sanità di territorio. Il contagio lo si è rincorso senza mai dimostrare la capacità di prevenirlo. Adesso siamo alla vigilia di un disastro che ha dei responsabili ben chiari che ad emergenza terminata non esiteremo ad indicare. Un disastro che piegherà ancora di più il tessuto economico e sociale della nostra regione già gravemente provato da lunghi mesi di crisi”.

Le Lega con la capogruppo in consiglio regionale Elisa Montemagni chiede tempi più rapidi per l'effettuazione dei tamponi e per conoscere i risultati. E chiede l'uso massiccio di test sierologici. "Vi è una notevole carenza e per di più vi sono attese esasperanti ed inaccettabili, considerando che conoscere tempestivamente il risultato dell'analisi è fondamentale. Il tutto nonostante l'abnegazione di chi li deve analizzare, chiamato a turni spesso massacranti. Una grave lacuna del servizio pubblico che costringe sempre più cittadini, giocoforza, a servirsi delle strutture private, anch'esse non sempre in grado di soddisfare completamente le richieste". E dai Fratelli d'Italia si punta il dito sulle assunzioni, cinquemila, "sbandierate" dalla giunta e da Giani. "Macché assunzioni - tuona Francesco Torselli, capogruppo di FdI in consiglio regionale - la risposta del comparto sanitario toscano è stata chiara: i 5.000 assunti esistono solo nei sogni di Giani e di Bezzini! In realtà, si tratterebbe soltanto di lavoratori precari stabilizzati, quasi tutti già operativi all’interno delle strutture" Nel frattempo continua la caccia ai posti letto supplementari e al personale aggiuntivo. La Asl Toscana Centro (Firenze, Prato, Pistoia e Empoli) ha reperito altri 20 alberghi per uso sanitario se ce ne dovesse essere bisogno, inoltre l'ex ospedale Iot Palagi di Firenze avrà un'area Covid con 22 posti. Giani ha firmato un'ordinanza per velocizzare le assunzioni in sanità. Si possono richiamare in servizio pensionati medici e infermieri. Anche in Toscana i sindacati hanno protestato davanti agli ospedali per chiedere migliori condizioni di lavoro per il personale infermieristico. Il sindacato dei medici Smi chiede alla Regione di ritirare l'ordinanza in cui viene stabilito di interrompere a mezzanotte il servizio di guardia medica notturna (resta una centrale telefonica ma niente ambulatorio e visite a casa). Era stato deciso dalla Regione per recuperare dottori da impegnare negli alberghi sanitari e nelle centrali di tracciamento ma per lo Smi è illegale sguarnire un servizio come la guardia medica notturna. E Rossi che dice? Ultimamente si è occupato di immigrazione (la tragedia dei gommoni) e di stelle e strisce (Biden). L'ultima volta che ha parlato delle misure anti Covid aveva plaudito al coprifuoco nazionale e alla possibile istituzione di zone rosse, aveva parlato di ritardi da settembre in poi e infine aveva sentenziato riferendosi ai suoi ex colleghi: "Il rifiuto di prendere decisioni difficili per la paura di essere impopolari di fronte a vicende enormi, che riguardano la vita e la salute di milioni di persone, condanna automaticamente all’irrilevanza politica". Zacchete.