Esperti e vincenti sulla carta. Strano caso Pisa

Scorrendo il curriculum dei giocatori molti hanno già trionfato in serie B e hanno esperienza internazionale. Eppure la squadra non gira

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di Michele Bufalino

La triste realtà del campionato cadetto dice che il Pisa è attualmente ultimo in classifica con un solo punto e la peggior difesa del torneo. Eppure Claudio Chiellini, direttore tecnico nerazzurro, ne è convito e l’ha ribadito anche dopo il ko con la Reggina: "La squadra è forte, anche più dell’anno scorso, ne usciremo".

Numeri alla mano Chiellini può avere ragione? Ebbene la risposta – se si prendono singolarmente i calciatori – è sì. Partendo dalla difesa infatti tra i pali c’è Nicolas, che la Serie A l’ha conquistata due volte a Verona. Inoltre Arturo Calabresi ha più esperienza di Birindelli ed ha alle spalle anche una promozione in serie A con il Lecce e due stagioni in massima serie con le maglie di Bologna e Cagliari. Così anche Federico Barba, giunto per sostituire Maxime Leverbe. Barba infatti ha conquistato due volte la Serie A, vincendo il campionato di B con le divise di Empoli e Benevento. Sempre nel maggiore campionato italiano ha collezionato quasi 100 presenze, con le divise di Empoli, Chievo e Benevento, con una capatina anche in Liga Spagnola al Valladolid. "L’uomo in più" del centrocampo nerazzurro, Artur Ionita, inoltre, in Serie A ha giocato quasi 200 partite attraverso 7 stagioni con le divise di Benevento, Cagliari e Verona, ottenendo 5 salvezze sul campo. Poi c’è Matteo Tramoni che l’anno scorso ha traghettato il Brescia ai playoff e Simone Canestrelli, punto di riferimento dell’under 21. Per non parlare dei calciatori già presenti nella rosa come Pietro Beruatto, oggi fantasma di sé stesso, ma l’anno scorso miglior giocatore della Serie B, così come il resto del centrocampo composto da Marin, Nagy e Touré. Se il primo ha dimostrato una crescita esponenziale, fino a diventare capitano, l’ungherese ha avuto importanti esperienze anche in serie A e in nazionale ha battuto l’Inghilterra, mentre Touré è ancora un talento acerbo.

Esistono, è vero, anche numerosi giocatori che la Serie B non l’hanno mai vista, come Olimpiu Morutan, Adrian Rus, Roko Jureskin e Tomas Esteves, ma se questi ultimi due hanno visto poco il campo, il duo rumeno invece ha una larga esperienza internazionale. Dove invece il Pisa non è più forte rispetto allo scorso anno è in attacco. Rispetto a Lucca, Puscas oggi in attacco ci sono Gliozzi e Cissé, ancora più giovane di Lucca, mentre sono confermati Torregrossa, Masucci e Sibilli. Anche tra le "riserve" ci sono alcuni nomi di lusso come Mastinu (protagonista di una promozione in A con lo Spezia), Hermannsson, ormai un giocatore che la Serie B la conosce bene, così come De Vitis e Caracciolo, quando tornerà in gruppo. Il Pisa, numeri alla mano, ha quindi un gruppo che può puntare tranquillamente in alto, ma non sta dimostrando il reale valore del curriculum dei calciatori. Presi singolarmente i giocatori sono esperti e capace, ma insieme non sono ancora una squadra. Individuato il vero problema, a costo di drastiche prese di posizione, il Pisa potrà (si spera) spiccare il volo.