Terme, in vendita i beni strategici. Si parte da una base di 42 milioni

Montecatini: scadrà il 14 luglio la procedura per Tettuccio, Regina, Excelsior, Tamerici, Redi e Torretta

Terme, in vendita i beni strategici. Si parte da una base di 42 milioni

Terme, in vendita i beni strategici. Si parte da una base di 42 milioni

I beni strategici delle Terme di Montecatini vanno in vendita. Scade il 14 luglio la procedura internazionale per l’acquisto di Tettuccio, Regina, Excelsior, Tamerici, Redi e Torretta. L’offerta minima da presentare è di circa 42 milioni di euro: non è possibile applicare ribassi di alcun genere. Il professionista Enrico Terzani, nominato liquidatore in seguito al concordato preventivo in continuità concesso la scorsa estate dal tribunale fallimentare di Pistoia, ha ottenuto il via libera dell’autorità giudiziaria, come emerso ieri da fonti riservate.

Nelle prossime ore il bando dovrebbe essere pubblicato sul sito delle Terme. Nel complesso, finora, le manifestazioni di interesse espresse per i beni strategici delle Terme raggiungono solo la metà dei 42 milioni necessari. A dicembre dello scorso anno, la Regione ha approvato una legge che consentirà al socio di maggioranza delle Terme di presentare un’offerta da 17,5 milioni di euro per l’acquisto di Tettuccio, Regina, Redi ed Excelsior. Il Comune, da parte sua, è pronto a presentare un milione e mezzo per l’acquisto della Torretta, prezioso edificio ormai da anni in pessimo stato, che necessita di un rilevante progetto di recupero. La Fondazione Caript ha presentato una manifestazione di interesse per le Terme. I tre soggetti pubblici possono partecipare insieme, ma al momento non sono in grado di esprimere un’offerta competitiva nel suo complesso.

Ecco quindi rispuntare il vecchio sogno della partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti, in un primo tempo pensata come il soggetto ideale per acquistare le Terme Leopoldine e terminate i lavori, fermi da 12 anni, della piscina ideata dall’archistar Massimiliano Fuksas, affidando tutto a un gestore di provata serietà, come il gruppo Quadro Curzio. Cdp adesso potrebbe giocare un ruolo maggiore per ridurre la forbice necessaria all’acquisto dei beni. Regione e Comune pensano anche al possibile ingresso di investitori privati in vista dell’appuntamento del 14 luglio.

Il pool di banche guidato da Bnl ha presentato istanza di fallimento nei confronti delle Terme nell’estate del 2022. La notizia, emersa a settembre, ha fatto scuotere la testa a tante persone, ormai scettiche sul futuro dell’azienda, indebitata fino al collo con gli istituti di credito a causa della realizzazione della piscina alle Leopoldine, ideata dall’archistar Massimiliano Fuksas. I lavori non sono mai stati completati, ma i soldi andavano restituiti. Come se non bastasse, dopo le banche creditrici, anche il collegio dei sindaci ha presentato un’istanza fallimentare. A febbraio del 2023, il tribunale ha approvato il piano di concordato presentato dalla società, che ha poi dovuto affrontare il confronto con i creditori chiamati a dire la loro sul provvedimento. Alla fine i creditori hanno dato il via libera al concordato preventivo, ufficializzato poi dal tribunale fallimentare. A luglio il commercialista e docente universitario fiorentino Enrico Terzani, presidente dell’ordine professionale del capoluogo toscano, è stato nominato liquidatore dei beni. Adesso inizia la procedura di vendita: tutti sperano che le Terme possano rinascere il prima possibile perché comunque hanno rappresentato per lungo tempo l’identità di Montecatini.

Daniele Bernardini