Carrarese, lo stadio dei Marmi resta un rebus

L’unica certezza è che quando si tornerà a giocare l’impianto non sarà pronto. L’assenza di un settore al coperto rappresenta un danno d’immagine

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di Claudio Laudanna

Carrarese: l’unica certezza del futuro è che lo stadio dei Marmi non sarà pronto quando si tornerà a giocare. Archiviata questa stagione sportiva tra mille delusioni, in piazza Vittorio Veneto si sta ancora riflettendo su cosa accadrà da qui a qualche mese e tra i fattori che potranno far spingere chi finora ha messo soldi nella società sull’andare avanti o meno c’è sicuramente anche la questione dell’impianto di gioco. L’emergenza sanitaria, d’altronde, quest’anno ha allontanato l’attenzione dal problema dello stadio cittadino che non è completamente agibile ormai da quasi tre anni.

In altre parole, le porte chiuse nella stagione appena conclusa erano una necessità per le norme anticontagio, ma se anche si fosse potuto far entrare il pubblico sugli spalti la differenza per la Carrarese non sarebbe stato purtroppo molto significativa. A oggi lo stadio dei Marmi ha ancora un’agibilità di 1.200 persone in gradinata più altre 620 nel settore ospiti, ma niente in questi lunghi mesi di chiusura forzata è stato fatto per migliorare questa situazione. L’unica vera novità sarebbe stata, a dire il vero, quella della creazione dell’unico grande settore da 2mila posti a sedere tra gradinata e curva Nord, ma anche in questo caso dopo aver installato la nuova recinzione a metà della Lauro Perini tutto si è cristallizzato. Da mesi si attende che venga rimossa la divisione tra i due vecchi settori così come che vengano posizionati i seggiolini anche nella nuova fetta di settore. A tutto ciò si aggiunga poi il problema dei servizi igienici che, allo stato attuale, non sarebbero adeguati al nuovo settore.

Il vero grande problema dello stadio dei Marmi si trova ad appena qualche decina di metri: la tribuna. Nonostante più volte gli stessi tecnici comunali abbiano assicurato che per mettere a norma l’unico settore coperto dell’impianto non servirebbe chissà quali investimento, in questi anni il problema è stato sempre allontanato dall’amministrazione con il risultato che la Carrarese per tre stagione consecutive ha dovuto rinunciare a quella che non solo è un’importante fonte di guadagno, ma anche una vetrina commerciale. L’assenza di un settore coperto per la società rappresenta in primo luogo un grosso danno d’immagine e di certo è tutto fuorché uno stimolo per chi vuole investire nel club azzurro.