Villafranca, i conti del Comune: "Il risanamento? Entro il 2025"

Il sindaco Bellesi ha analizzato la situazione finanziaria e fatto previsioni con l’assessore al bilancio Luciani

Villafranca, i conti del Comune: "Il risanamento? Entro il 2025"

Il sindaco di Villafranca Filippo Bellesi e l’assessore Roberto Luciani

L’ente tornerà ’in bonis’ alla fine del 2025: è la promessa che il sindaco di Villafranca, Filippo Bellesi, ha consegnato alla cittadinanza nel corso del dibattito pubblico organizzato ieri in occasione della fiera di San Genesio nella Selva di Filetto. La situazione finanziaria del Comune di Villafranca a fronte delle recenti pronunce degli organi di controllo: il sindaco ne ha discusso insieme all’assessore al bilancio, Roberto Luciani, per fare chiarezza e mettere a tacere i pronostici sullo scioglimento del consiglio comunale. Bellesi ha ripercorso i dieci anni del suo mandato amministrativo a partire dal 2014 quando, all’atto del suo insediamento, l’amministrazione uscente gli consegnava un ente in pre-dissesto ponendolo di fonte a un bivio: o pronunciare il dissesto oppure approvare un piano di riequilibrio finanziario pluriennale, prospettando un risanamento in dieci anni, a decorrere dal 2016 fino al 2026. L’amministrazione Bellesi scelse il piano di rientro, riconoscendo un fabbisogno finanziario di circa 5 milioni di euro.

"In questi anni - ha detto il sindaco - nonostante le difficoltà di un piano di rientro che ti obbliga a pagarne ogni anno una quota, abbiamo quasi dimezzato il disavanzo portandolo dai 5 milioni ereditati nel 2014 ai 3 milioni attuali". Tecnicamente, il dissesto è una procedura definita dall’articolo 244 del Tuel, che viene messa in atto quando l’ente locale non è più in grado di svolgere le proprie funzioni ed erogare servizi indispensabili, oltre ad avere difficoltà nell’assolvere ai debiti. "Non è il nostro caso - ha ribadito più di una volta Bellesi - perché non abbiamo file di debitori che ci bussano alla porta, né abbiamo mai fatto mancare i servizi e anzi abbiamo fatto investimenti per oltre 15 milioni di euro. C’è un liceo nuovo che sta per essere completato ed è il più grosso edificio scolastico di tutta la provincia; abbiamo rifatto integralmente il palazzo comunale, la biblioteca, l’asilo e la mensa". La parola è poi passata a Luciani: "Con gli uffici e alcuni professionisti che si sono volontariamente messi a nostra disposizione, abbiamo studiato e lavorato riga per riga alle voci di bilancio per operare i necessari correttivi: oggi possiamo dire che con un anno di anticipo, già a fine 2025 anziché 2026, avremo risanato la situazione". E poi l’appello: "Dimentichiamoci la parola ’commissario’: se il ricorso alle Sezioni Unite di Roma non andrà a buon fine, arriverà un liquidatore assistente, ovvero una persona da affiancare all’amministrazione per affrontare i conti".

Nessuno scioglimento del consiglio comunale ma "un liquidatore - ha specificato il sindaco - per supportare l’amministrazione comunale nella gestione delle passività. Ipotesi che si sarebbe comunque potuta evitare se le verifiche pretestuose della Corte dei Conti, anziché fermarsi al 2022, avessero tenuto conto anche il 2023 che ha chiuso il bilancio con un avanzo di 600mila euro".

Michela Carlotti