
Carrara, 19 giugno 2024 – La tracciabilità ora è reale e le aziende useranno i loro software per comunicare la movimentazione dei blocchi. Dopo un lungo e partecipato percorso il consiglio comunale lunedì sera ha approvato le modifiche di delibera 50 e 51 del regolamento degli agri marmiferi. Due modifiche alla delibera del 2 luglio 2020 sulla tracciabilità del materiale lapideo e la lavorazione in loco di almeno il 50 per cento del materiale, così come recita l’articolo 21 dello stesso regolamento del marmo. Un documento che la sindaca Serena Arrighi ha definito "fondamentale per l’applicazione legge regionale 35", e "frutto di un lavoro lungo e collettivo basato sulla sicurezza, l’ambiente e una più equa ridistribuzione della ricchezza".
In sostanza grazie a un codice univoco che i concessionari potranno usare per comunicare con il sistema informatico di palazzo civico, sarà possibile tracciare la storia dei materiali lapidei dal monte alla pesa e dalla pesa all’opificio scelto per la lavorazione. I software usati dai singoli imprenditori dovranno però essere compatibili con quello usato dal Comune. La tappa dalla pesa all’opificio sarà fondamentale per stabilire il margine di almeno il 50 per cento della lavorazione in loco, requisito fondamentale che gli industriali dovranno rispettare dal momento che ha permesso loro di ottenere i rinnovi delle concessioni.
In consiglio si è parlato anche della questione dei beni estimati, che a differenza degli agri non si possono considerare pubblici. Sulla questione si attende il giudizio della Cassazione, che se favorevole vedrà l’applicazione del regolamento 21 anche sugli agri, ma solo se la regione dovesse ritoccare la legge 35. Il consigliere di opposizione Massimiliano Bernardi si è detto nettamente contrario alla regola della lavorazione minima del 50% del materiale lapideo in loco, perché questo limite farà "morire tutte le piccole imprese" ha detto. Dai banchi della maggioranza invece il consigliere comunale Gianmaria Nardi ha parlato della lavorazione in loco come "di un’opportunità per una maggiore ricaduta economica sul territorio, a fronte dei guadagni milionari degli imprenditori". Il consiglio ha poi approvato il piano di alienazione dei terreni delle cosiddette case operaie del territorio, e la mozione della consigliera di opposizione Maria Mattei per far entrare il cimitero di Marcognano nell’atlante dei cimiteri d’interesse europeo.