REDAZIONE MASSA CARRARA

Spini alla Festa della Toscana: "Ricordare il genio femminile"

L’onorevole è intervenuto in Consiglio comunale a Massa: "Oggi coniugare diritti e sviluppo"

L’orazione ufficiale dell’onorevole Valdo Spini in Consiglio Comunale (. foto Nizza

L’orazione ufficiale dell’onorevole Valdo Spini in Consiglio Comunale (. foto Nizza

Ogni anno, il 30 novembre, si celebra la ricorrenza della Festa della Toscana in memoria dell’abolizione della pena di morte nel 1786. Per celebrare la ricorrenza, istituita con legge regionale n. 26 del 2001, si è tenuto ieri a Massa un Consiglio comunale in seduta straordinaria.Per l’occasione l’onorevole Valdo Spini ha tenuto un’orazione ufficiale. "Il Granducato di Toscana fu il primo stato a compiere questo atto di civiltà e di giustizia. E sulla base di questo fatto storico il Consiglio Regionale della Toscana celebra questa festa all’insegna della diffusione dei diritti e del ricordo e dell’affermazione del genio e dell’innovazione proprie della nostra Regione", ha detto in apertura del suo discorso salutando "la tregua in atto in Libano" e auspicando "una pace estesa anche a Gaza" con la "restituzione degli ostaggi israeliani".

Parlare della festa della Toscana a Massa, ha peraltro "un significato particolare", ha aggiunto Spini. "Significa anche riaffermare una storia, della città e della sua provincia, del tutto peculiare, che tutta la Toscana deve fare propria. Non dimentichiamoci infatti che Massa è stata uno Stato, insieme a Carrara. Si parla dei diritti e una componente fondamentale dei diritti è costituita da quelli delle donne, dall’uguaglianza di genere. Ebbene vorrei ricordare tre donne che furono fondamentali alla guida dello stato qui a Massa. La prima è la Marchesa Ricciarda Malaspina che riuscì a rompere il divieto frapposto alle donne nella legge di successione della sua famiglia, sul modello della legge salica. Giovane, orfana e vedova, con un accorto matrimonio con Lorenzo Cybo, potente famiglia imparentata anche con i Medici procurandosi così importanti appoggi. Il che aprì la strada alla successione alla guida dello stato prima di sua figlia Maria Teresa Cybo Malaspina e poi a sua nipote Maria Beatrice d’Este che furono duchesse di Massa e principesse di Carrara. Il loro governo fu pieno di realizzazioni e di innovazioni. Solo qualche esempio: lo statuto delle cave che si deve a Maria Teresa, ma pensiamo anche alla via Vandelli, un’impresa veramente ardita nella ricerca di un collegamento fra l’Italia oltre gli Appennini ed il mare.

"Ma veniamo alla Massa di oggi – ha concluso –. La città deve essere consapevole di rappresentare potenzialmente un luogo privilegiato: ha il mare, il marmo, un ambiente naturale di grande pregio, le sue montagne. Ci sono le attività produttive, il turismo, i servizi e l’ambiente. La grande sfida è coniugarle in un’efficace sinergia. Ecco che la Festa della Toscana deve diventare anche l’occasione per un’analisi della situazione economica e sociale, di come sviluppare il lavoro e l’impresa in un ambiente sostenibile".