
L’organizzazione internazionale non governativa sulle Alpi Apuane. Sotto la lente era già finita la ’qualità’ di Frigido e Parmignola. Una piattaforma virtuale invoglia i cittadini a inviare le loro segnalazioni.
L’impatto delle attività del lapideo sulle Alpi Apuane e sulle sorgenti di acqua torna sotto la lente di ingrandimento di Source International, organizzazione non governativa che lavora con le comunità locali soprattutto sui temi che riguardano l’inquinamento dell’ambiente e i problemi di salute generati in particolare dalle industrie estrattive. Si tratta di una ‘seconda fase’ che prosegue l’ Osservatorio Cittadino delle Acque Apuane, progetto di scienza partecipata che si era svolto lo scorso anno, con ulteriori novità nel tentativo anche di coinvolgere maggiormente le comunità locali.
"Quest’anno – spiegano gli organizzatori - abbiamo introdotto degli elementi di mappatura partecipata e la creazione di una piattaforma sulla quale i cittadini possano continuare a caricare dati o foto per monitorare la qualità delle acque di tutto il comprensorio apuano. Le Alpi Apuane svolgono una funzione di vitale importanza per l’approvvigionamento idrico della Toscana e per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Questo territorio è tuttavia minacciato da attivita` industriali – in particolare dall’estrazione di marmo – che hanno un forte impatto negativo sulle risorse idriche".
Con il progetto "Osservatorio Cittadino delle Acque Apuane" (2023), Source International ha coinvolto 35 cittadini e 5 associazioni locali in un percorso di citizen science e capacity building volto al monitoraggio della qualità` delle acque dei Fiumi Lucido e Frigido. Il progetto ha previsto 2 percorsi di formazione, 5 uscite di monitoraggio sul campo e un evento pubblico finale di presentazione dei risultati. Questa iniziativa ha contribuito a sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni locali sulla tutela delle risorse idriche, fornendo ai cittadini conoscenze e strumenti per monitorarle in modo autonomo. Al termine del progetto, le associazioni locali hanno espresso l’interesse e la necessita` di proseguire questo percorso – ampliando il monitoraggio ad altri fiumi, coinvolgendo nuovi cittadini e, più in generale, estendendo il raggio d’azione dell’Osservatorio. La nuova iniziativa, quindi, mira a rafforzare il legame tra cittadinanza, scienza e territorio con un approccio bottom-up. "In particolare – spiegano ancora -, estenderemo le attività` di monitoraggio al bacino del fiume Versilia, coinvolgeremo nuovi cittadini e associazioni e forniremo ulteriore formazione, supporto tecnico e strumenti scientifici alle realtà` locali già` attive sul campo. Come nuovi elementi, verrà introdotto l’utilizzo di un’applicazione per la mappatura partecipata e sarà creata una piattaforma online per caricare e visualizzare i risultati dei vari monitoraggi. La piattaforma rimarrà liberamente accessibile e utilizzabile oltre la fine del progetto".
I tempi: il progetto partirà a dicembre e proseguirà fino a giugno del 2025 con alcuni appuntamenti chiave: l’11 dicembre, a partire dalle ore 18, un incontro iniziale di presentazione del progetto a Seravezza, in via Campana 173 al primo piano, dove saranno esposte le foto di Stefano Sbrulli sull’estrattivismo nelle Apuane. Poi tre incontri di formazione online che verteranno sul monitoraggio delle acque (protocolli e organizzazione), l’utilizzo degli strumenti digitali di mappatura partecipata, l’interpretazione dei dati e la loro disseminazione; 3 uscite sul campo, di cui 1 con gli esperti di Source (a febbraio 2025) e 2 indipendenti (fra i mesi di marzo e aprile); poi un incontro finale di presentazione dei risultati a Pisa (nel mese di maggio). Il progetto, in questo caso, è sostenuto dai fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.