Parco, autosufficiente la sede di Sassalbo

Il Parco dell'Appennino tosco-emiliano sta portando a termine un progetto di rinnovamento della sua sede di Sassalbo, diventata autosufficiente dal punto di vista energetico. Interventi mirati all'efficientamento dell'involucro esterno e alla sostituzione della caldaia alimentata a Gpl con una pompa di calore alimentata da energia solare prodotta da pannelli fotovoltaici. Risparmio di 10,7 tonnellate equivalenti di petrolio in meno e riduzione di 32 tonnellate di CO2 emesse all'anno.

Parco, autosufficiente la sede di Sassalbo

Parco, autosufficiente la sede di Sassalbo

Continua a puntare sulla sostenibilità il Parco dell’Appennino tosco-emiliano che sta portando a termine nelle scorse settimane un progetto di rinnovamento della sua sede di Sassalbo che ora è diventata autosufficiente dal punto di vista energetico. L’edificio, di circa 900 metri quadrati, è situato nel borgo fivizzanese a 860 metri sul livello del mare ed è in funzione da oltre tre anni. Ora è pronto a passare da una classe energetica G a una classe D, migliorando di tre classi, a conclusione di un ambizioso progetto di riqualificazione finanziato con 190 mila euro dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, con le risorse del programma “Parchi per il clima”.

Si stanno infatti concludendo una serie di interventi mirati all’efficientamento dell’involucro esterno per ridurre le dispersioni termiche, sostituiendo tutti gli infissi; alla sostituzione della vecchia caldaia alimentata a Gpl con una nuova pompa di calore alimentata da energia solare prodotta da pannelli fotovoltaici. Quest’ultimo intervento abbatterà drasticamente le spese annue, che per il combustibile ammontano a mille euro circa e per l’elettricità intorno ai 3.600. Infatti i consumi termici si azzereranno e quelli elettrici per il riscaldamento passeranno a 31,32 MWh/anno, rispetto ai precedenti 134 MWh ottenuti con il Gpl. Il risparmio è pari a 10,7 tonnellate equivalenti di petrolio in meno e a una riduzione di 32 tonnellate di CO2 emesse all’anno in atmosfera. E’ dunque in corso anche l’installazione di un impianto fotovoltaico con una potenza di picco pari al doppio della capacità attuale. Sarà poi realizzato l’isolamento termico.