
Massimo Alibani, direttore sportivo dell’Audax, e la squadra durante una partita di campionato
Potrebbe essere paragonata alla guerra dei bottoni, oppure alla guerra del Trent’anni (a tanto, se non di più, ne risale l’inizio) dove il bottino non sono rispettivamente fibbie, lacci e bottoni degli avversari, oppure la conquista del potere in continente, ma più semplicemente sempre e solo gli spazi nelle strutture sportive. L’Audax rivendica il ruolo di società cestistica più importante della città.
"Lo si può facilmente trarre dal fatto che l’Audax esiste dal lontano 1 luglio 1952, vanta la partecipazione a circa 60 campionati nazionali e ha in bacheca numerosi campionati/coppe sia a livello under che a livello senior – scrive la società in una nota – e un altro dato che certifica l’importanza e la "vecchiaia" é il codice identificativo FIP, che per l’Audax è il 264, mentre per altre società si va oltre il 35mila. La nostra società é tra le prime quattro realtà più vecchie della Toscana, e anche una delle più vecchie di tutta Italia".
E in virtù della anzianità e del numero di squadre, l’Audax rivendica anche maggiori spazi: "teniamo a sottolineare che se il comune applicasse alla lettera il regolamento da esso stesso stilato, qualche società non avrebbe diritto ad allenarsi in nessuna palestra comunale, forse nemmeno in pineta – scrive l’Audax non senza ironia e non risparmiando qualche colpo da artiglieria pesante – con cinque squadre (under 19, due under 17, under 15 e under 14) più il minibasket, abbiamo avuto meno ore di chi ha meno squadre di noi. Quindi le ore assegnate andrebbero riviste a nostro favore".
Per vederci più chiaro nella vicenda dei punteggi assegnati in base al bando, l’Audax fa sapere di avere già presentato richiesta di accesso agli atti ed è in attesa di risposta da parte del Comune.
"Nella domanda presentata ad agosto il Comune ha rifiutato di darci 3 ore alla palestra Dogali, che in passato avevamo, e sono state rifiutate anche alcune ore richieste alle magistrali, così che alla fine i problemi con gli spazi li abbiamo avuti solo ed esclusivamente noi – continua il comunicato – e con i lavori al palazzetto l’Audax si é ritrovata dapprima ad allenarsi al campo scuola e poi (non senza insistere) ad avere un campo provvisorio a CarraraFiere, senza docce, con canestri mobili e senza certezze per il giorno dopo. Insomma, si viveva alla giornata. E mentre noi andavamo qua e là con tutti i disagi possibili, altri si allenavano beatamente nella palestra comunale Dogali, senza nessun disagio e senza dover saltare nessun allenamento".
L’Audax preannuncia anche richieste di risarcimento danni al Comune: "tutto questo disagio ha portato un grosso danno alla società perché molti genitori, vedendo l’incertezza riguardante gli spazi, gli orari e i numerosi disagi, hanno preferito andare altrove".
Maurizio Munda