
Scandalo Don Euro: il capitolo mediatico di questa vicenda è iniziato con una telefonata di Francesco Mangiacapra, avvocato napoletano, che negli anni scorsi ha fatto l’escort per mancanza di lavoro e come forma di protesta alla disoccupazione, alla Nazione, redazione di Massa. Siamo nel maggio del 2015. Francesco Mangiacapra chiama la redazione, caposervizio Marzio Pelù, e racconta alla Nazione dei suoi incontri “particolari“ con un sacerdote che è parroco in Lunigiana. Quel parroco è Luca Morini ribattezzato negli anni successivi Don Euro. ll sacerdote, originario di Pontasserchio, parroco ad Avenza, Fossone e Caniparola, che chiedeva somme di denaro ai fedeli ufficialmente per opere benefiche, ma nella realtà quel denaro lo utilizzava per avere un tenore di vita elevato e soprattutto per pagarsi il suo “vizietto“. Incontri a sfondo sessuale con ragazzi maggiorenni ai quali si presentava con identità diverse, identità di elevata posizione sociale, medico o magistrato, promettendo di aiutarli a sistemarsi nel mondo del lavoro e facendo regali costosi. Francesco Mangiacapra è uno dei giovani ai quali Don Euro aveva promesso di aiutarlo nel lavoro. Francesco Mangiacapra svela una storia pruriginosa che la redazione racconta nel rispetto delle norme deontologiche mantenendo quindi l’anonimato sul sacerdote.Mangiacapra rivela una storia che ferisce la moralità del parroco.
Ma di quella vicenda scandalosa, delicata e complessa, si sussurava già in Lunigiana perché alcuni fedeli si erano accorti che qualcosa nel comportamento del sacerdote non andava bene. I fedeli avevano iniziato a raccontare di comportamenti strani del sacerdote che, in un caso, si era rifiutato anche di celebrare le esequie. Segnalazioni alla Curia che non avuto secondo la collettività, risposte esaustive. Lo stesso Mangiacapra aveva segnalato alla Diocesi i suoi rapporti con don Luca Morini senza che succedesse niente. Passano i mesi e lo scandalo arriva anche in televisione per un approfondimento delle Iene. Una puntata su tutte nella quale don Luca Morini viene sorpreso in una camera di albergo in accapatoio, una circostanza ben diversa dal confessionale di una chiesa.
L’indagine della Procura massese inizia nel 2016 quando Francesco Mangiacapra viene sentito dai carabinieri ai quali racconta il suo rapporto con il sacerdote che si era presentato come un giudice e del quale aveva scoperto la identità per un caso, da un numero di telefono dal quale era stato contattato. Quel numero era il recapito di una parrocchia. Nel marzo del 2018 arriva la decisione del Vaticano con la quale il sacerdote viene ridotto allo stato laicale, decisione che è il capitolo conclusivo della indagine cge la diocesi di Massa, Carrara e Lunigiana aveva fatto scattare nel 2015 nel più rigoroso riserbo. Lo scandalo Don Euro sembra coinvolgere in un primo tempo anche l’allora vescovo monsignor Giovanni Santucci che uscirà da questa storia in modo esemplare, da buon pastore che ha tutelato la pecorella smarrita a rischio della sua repuazione. Il processo a dom Euro è iniziato nel 2018, 24 i capi di imputazione dei quali sono rimasti in piedi pochi. Sono caduti la truffa e la detenzione di stupefacenti. Con lui a processo anche Emiliano Colombi, ex sacerdote, con una posizione marginale. Ieri la sentenza del Collegio.
Maria Nudi