REDAZIONE MASSA CARRARA

L’Ordine dei medici all’Asl: "Necessaria una revisione"

"Il rischio di una riduzione dell’efficienza del servizio è concreto"

Anche l’Ordine dei medici di Massa Carrara prende posizione contro la riorganizzazione dell’attività di Anestesia e Rianimazione al Noa e in Lunigiana decisa dall’Asl. "Arrivati a questo punto della vicenda – afferma in una nota l’Ordine dei medici firmata dal presidente Carlo Manfredi – dichiarare che non c’è nessuna riduzione dei livelli di assistenza, come ribadito dall’Asl Toscana nord ovest, appare sempre di più un’affermazione temeraria e il rischio di una riduzione dell’efficienza del servizio sempre più concreto. Il coro unanime di proteste sollevato dal personale medico e sanitario dovrebbe indurre a rivalutare la situazione prima di procedere. Il tentativo di giustificare la decisione sulla base di una visione più ampia della problematica comparando i livelli di attività dei presidi dell’area vasta nord ovest non regge. I dati disponibili, più che militare a favore della decisione presa, sembrano indicare che la semplicità dei numeri va in direzione diametralmente opposta. Lo conferma il maldestro tentativo di ‘smorzare’ il dibattito sul nascere minacciando provvedimenti contro i dissidenti. Un atteggiamento che non aiuta ad approfondire meglio la materia di cui si sta trattando e che esacerba gli animi e radicalizza le posizioni".

L’Ordine dei medici "comprende le condivisibili preoccupazioni espresse dai medici che, a vario titolo, hanno contribuito con sacrificio e dedizione alla realizzazione di un eccellente punto nascita che sottrae la donna a un dolore inutile nel momento in cui dona la vita. Siamo sicuri – si chiede – che un modello che mette sullo stesso piano storie, percorsi e frequenza di parti giornalieri di strutture differenti sia in grado di offrire la stessa protezione e assistenza alle madri e ai loro neonati nel momento esatto in cui ne hanno bisogno? E che bisogno c’era di segnalare in un comunicato aziendale che ‘le soluzioni organizzative che si stanno adottando sono oggetto di informazione in questi giorni nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, in particolare le organizzazioni sindacali’? Se è vero quello che si afferma, si comprende molto bene la sollevazione dei sindacati ospedalieri che vengono informati a decisioni già assunte. Sembra che il personale sanitario sia inteso quale mero esecutore delle decisioni aziendali come se non avesse un’anima professionale e come se il sentirsi parte di un progetto non fosse essenziale per dare il meglio di sé per i pazienti. Un personale cui è sempre stato chiesto di dare di più e che sempre ha dato di più di quanto previsto dai contratti di lavoro che, giustamente, ora chiede che vangano rispettati".

L’auspicio dell’Ordine dei medici è che "si proceda a una rivalutazione di tutta la questione "per permettere una revisione concertata delle decisioni aziendali; che si tenga nella dovuta considerazione il fatto che in tutti i presidi ospedalieri devono essere fornite prestazioni analoghe, ma non si cancellino le peculiarità delle singole realtà che, per loro natura, rappresentano una diversificazione dell’offerta che favorisce una qualità migliore delle prestazioni. Non è forse grazie anche a questa variabilità che le future madri possono scegliere più consapevolmente il punto nascita che ritengono preferibile per loro? E riconoscere la rilevanza e la qualità del lavoro delle diverse equipe multidisciplinari impegnate sul campo non serve forse a gratificarle e a incentivarle a dare il massimo?".