DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Dramma in piscina, il chirurgo: 'Saranno decisive le prossime ore'

Bimba 12enne tenuta in vita da una macchina: parla il cardiochirurgo dell'Opa

La piscina dove la ragazzina è caduta (foto d'archivio)

La piscina dove la ragazzina è caduta (foto d'archivio)

Massa, 16 luglio 2019 - Sono sempre disperate le condizioni della 12enne di Parma ricoverata da sabato all’Opa di Massa dopo aver rischiato di annegare in una piscina al bagno ‘Texas’ di Marina di Pietrasanta. La ragazzina è tenuta in vita grazie al sistema di assistenza meccanica a cui è stata sottoposta e le sue condizioni sono stabili, ma ancora gravissime tanto che la prognosi resta riservata. Le prossime 24 ore saranno decisive, per almeno due motivi: il primo riguarda la speranza che la bimba possa farcela, il secondo è consentire ai medici, nel caso in cui la ragazzina dovesse superare la fase più critica, di poter formulare la prognosi e soprattutto di verificare gli eventuali danni cerebrali.

La vita della ragazzina, pertanto, è ancora in pericolo, con i genitori che da sabato sono lì accanto a lei, sconvolti. Si fanno forza a vicenda, supportati senza sosta dal personale dell’ospedale, in attesa di un barlume di speranza che metta fine a questo incubo. I medici parlano di una famiglia unita e dalla grande forza di volontà, con comprensibile e umana disperazione quando ripensano alla serenità dell’attimo «prima». Il dramma dell’attimo dopo è storia, purtroppo, nota: sabato intorno alle 16.15 la 12enne si è tuffata nella piccola piscina dell’idromassaggio, profonda appena 80 centimetri, ma non è riemersa. Una congestione e il fatto che i capelli possano essere rimasti impigliati nel bocchettone hanno causato l’arresto cardiocircolatorio. E’ stato il dottor Duccio Federici, cardiochirurgo, a guidare il team medico nella fase di impianto della macchina. «La bimba è arrivata in ospedale in arresto cardiocircolatorio – spiega – ed è stata sottoposta subito all’impianto dell’Ecmo portatile, macchina che supplisce alle funzioni sia del cuore che dei polmoni quando uno dei due o addirittura entrambi non funzionano. La macchina sta facendo il suo lavoro e in questo quadro emergono dei miglioramenti metabolici imposti dall’Ecmo. Una ‘normalità artificiale’ che consente di lavorare su altri versanti».

Sull’esito, però, il dottor Federici usa parole molto prudenti. «Allo stato attuale è impossibile esprimersi su una prognosi – prosegue – dato che la ragazzina, tra le varie cose, è ancora sottoposta a un certo grado di ipotermia protettiva. La fase di rischio è ancora altissima e la situazione resta molto delicata e incerta, ci vorranno almeno altre 48 ore (calcolate da ieri, ndr) per capire se la stabilità sarà confermata. Solo allora potremo avere un’idea più chiara sul da farsi e su come potremo intervenire delineando una prognosi, oltre a quantificare i danni a partire da quelli cerebrali. In sostanza, dovremo capire cosa resterà, a livello clinico, di questo grave incidente».