
La richiesta degli allievi del Nautico ‘Fiorillo’ a cantieri e imprese locali. A scuola la conferenza di Werther Bertoloni autore del saggio “’l naviced”.
Pochi ricordano i navicelli apuani anche se hanno fatto la storia della marineria a vela e del commercio marittimo del marmo soprattutto a fine ‘800. In meno di un secolo hanno lasciato un segno indelebile nella crescita e nello sviluppo di Marina di Carrara e delle sue relazioni con il mondo. Ma non potevano ignorarne il ruolo gli studenti del nautico Fiorillo. Questi cabotieri, dall’inconfondibile velatura, ormai scomparsi, hanno infatti rappresentato un’insostituibile spina dorsale nella rivoluzione industriale carrarese e nel conseguente commercio marittimo del marmo. E Werther Bertoloni, marinello purosangue, ha di recente pubblicato un saggio avente come titolo “’l naviced”.
Per parlare della genesi e delle caratteristiche di queste imbarcazioni, nonché delle loro analogie con altri cabotieri, il professor Bertoloni ha tenuto nei giorni scorsi una conferenza all’Istituto Nautico “Fiorillo” di Marina di Carrara di fronte agli studenti delle classi terza, quarta e quinta articolate.
La relazione di Werther Bertoloni è stata integrata dall’intervento del professor Riccardo Canesi (SOS Geografia) che ha illustrato la genesi della marineria apuana, la storia delle grandi famiglie imprenditoriali e dei loro commerci. Dall’incontro sono scaturite alcune proposte formulate e accolte con entusiasmo dai ragazzi. Hanno chiesto di creare un luogo fisico, a Marina di Carrara, che racconti la storia della marineria apuana, con l’ausilio anche delle moderne tecnologie. I ragazzi hanno poi proposto che venga realizzato un modello in scala reale di navicello ad uso didattico e turistico con il contributo dei cantieri nautici e delle imprese locali, il contributo tecnico-scientifico dell’Istituto Nautico. Un’altra proposta è è stata la geolocalizzazione, con codice QR, di tutti i luoghi storici di Marina di Carrara e in particolare di quelli inerenti la marineria apuana accompagnati da un’adeguata cartellonistica in italiano e in inglese.
Su queste proposte possono essere coinvolti non solo gli studenti del Nautico ma anche quelli dell’Tecnico Turistico “Einaudi” (geolocalizzazione) e “Abbigliamento e moda” (vele).
"Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro": così lo scrittore cileno Luis Sepúlveda sottolineava lo stretto legame che esiste tra il passato, custodito dalla memoria, la comprensione del presente e, quindi, la costruzione del futuro. Questo è stato l’obiettivo della professoressa Arianna Borghini, docente di Italiano e Storia del Nautico, promotrice della conferenza.