PAOLO GIULIETTI*
Manchette
Editoriale

Uno sguardo verso il futuro

Firenze, 13 aprile 2024 – Guardare il futuro... di questi tempi non risulta molto incoraggiante, con i venti di guerra che spirano sempre più forte in vari angoli del mondo e la crisi climatica che si fa sentire ogni anno con maggiore evidenza. Anche per i giovani, che di futuro possiedono la dose maggiore e non hanno la tentazione di vivere di nostalgia, questo sguardo suscita forse più inquietudini che aspettative. Non mancano i sintomi di tale percezione, come il disagio psichico, la denatalità e la disaffezione per tante forme di partecipazione. Del futuro, insomma, molti hanno timore e la voglia di diventarne protagonisti e responsabili non brucia nel cuore delle giovani generazioni. Non è che i giovani abbiano smesso di sognare e di desiderare, è che l’ambito di sogni e desideri risulta sempre più legato al presente e al privato.

Per questo lo sguardo di Francesco continua ad essere prezioso; la sua vicenda delinea un percorso inverso: dal piacere al servizio; dall’individualismo alla responsabilità; dall’egoismo al dono di sé. In un mondo in grande transizione, per certi versi piuttosto disorientante, Francesco diffonde dalla piccola Assisi un messaggio positivo, di impegno per l’edificazione di una società pacifica, giusta e solidale. Nella povertà della vita e degli strumenti di cui egli dispone, il movimento che nasce da lui è per la gente del suo tempo uno sguardo positivo verso il futuro. Tutto questo nasce da un uomo che vive in armonia con Dio, con i fratelli e con sé stesso. Il suo sguardo fiducioso si poggia su una radicale convinzione circa la bontà delle persone e delle cose, più forte delle tante tendenze negative che abitano la storia e le relazioni. Il suo sguardo di futuro è uno sguardo da credente.

Il ’sigillo’ delle stigmate è come una conferma divina della validità del percorso del Poverello. Come a dire: «Giovani, imparate da Francesco per ritrovare una fiducia che restituisca forza ed ampiezza ai vostri sogni e desideri». Uno sguardo di futuro a tutto tondo, in cui la testimonianza di Francesco - e quella di altri personaggi proposti dal programma - è molto attuale per i giovani di oggi e per noi adulti, cui il loro futuro è parimenti affidato, poiché siamo chiamati a donar loro ragioni affidabili di speranza.

*Arcivescovo di Lucca e delegato della Cet-Conferenza Episcopale Toscana per la pastorale giovanile