Smaltimento pannoloni. Le perplessità dei cittadini sul nuovo impianto

Assemblea dei residenti con l’amministrazione per parlare dello stabilimento che sorgerà a Salanetti. Fornaciari: "Servono ulteriori assicurazioni".

Smaltimento pannoloni. Le perplessità dei cittadini sul nuovo impianto

Smaltimento pannoloni. Le perplessità dei cittadini sul nuovo impianto

Una grande lavatrice per il lavaggio e la sterilizzazione. Un capannone di circa 2500 metri quadrati anaerobico, per arginare l’impatto odorigeno, poi si avvierà la separazione dei materiali. E’ questo, in estrema sintesi, l’impianto "digestore" dei pannolini e dei prodotti assorbenti per l’igiene intima della persona, dai neonati agli anziani, che dovrebbe sorgere a Salanetti, nel territorio di Capannori formalmente, ma al confine con quello di Porcari. Oltre a questi materiali, previsto il recupero dei rifiuti tessili con un altro immobile. Giovedì sera Liano Picchi e i comitati ambientali della Piana hanno tenuto una pubblica assemblea a Porcari, in via Romana Ovest, presso la gelateria Dolce Vidò, per spiegare la situazione ai residenti, tra i quali stanno salendo preoccupazioni notevoli. In effetti le perplessità esistono, come ha spiegato Picchi.

A parte il completamento dell’iter urbanistico necessario per collocare la struttura nel sito individuato, esiste un altro problema: la zona individuata per l’impianto è classificata (lo stabilisce una legge regionale) come area P3, sensibile a livello idrogeologico. All’incontro era presente anche il sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari il quale ha messo in evidenza come il Municipio di piazza Orsi abbia inviato alla Regione due osservazioni, una a settembre, l’altra a gennaio 2024, in cui si sottolinea come un parere definitivo formato non è ancora possibile, alla luce, appunto, di molti dubbi.

"Il tentativo è nobile – ha dichiarato il primo cittadino porcarese, - quello di riciclare un rifiuto come i pannolini e affini, però servono garanzie. Qui non c’è un processo di combustione come nel carbonizzatore idrotermale di qualche anno fa, che avrebbe dovuto sorgere sempre a Salanetti. Però sono fondamentali ulteriori assicurazioni". Poi c’è il settore tessile. Due progetti presentati al Ministero della Transizione Ecologica da RetiAmbiente e Ato Toscana Costa finanziati da un bando Pnrr con circa 15 milioni di euro complessivi: 10 milioni per gli assorbenti e 5 per il tessile, evitando così che finiscano in discarica, con una capacità di trattamento di 10 mila tonnellate l’anno, realizzata con una innovativa tecnologia. Assicurata l’assenza di emissioni, ma c’è chi teme il contrario. La prima struttura del genere è a Treviso.

Massimo Stefanini