Seung, via al processo. Assente in aula, invia una memoria

LUCCA Gianluca Paul Seung non c’è in aula, ma ci sono le sue 18 pagine scritte a mano direttamente dal carcere...

Gianluca Paul Seung non c’è in aula, ma ci sono le sue 18 pagine scritte a mano direttamente dal carcere dove è detenuto e spedite alla Corte d’assise. E’ cominciato ieri il processo per l’omicidio della dottoressa Barbara Capovani. "Oggi il mio assistito non aveva possibilità di esporre le sue ragioni, essendo solo la prima tappa del procedimento, verrà quando sarà previsto il suo esame", spiega l’avvocato Andrea Parrini che lo difende con la collega Alessia Ratti. Nella lunga memoria il 35enne, accusato di aver aggredito fuori dall’Spdc del Santa Chiara la psichiatra, uccidendola, rifiuta sostanzialmente il processo "chiedendo di rinviarlo". Nella lunga missiva ci sono poi altre considerazioni legate al procedimento. In aula, ad assistere, la famiglia della dottoressa, tutelata dall’avvocato Stefano Del Corso, la madre e i due figli, Alice e Piergiorgio Nappini. Ascoltano in silenzio per tutto il tempo, con dolore e sempre un grande rispetto di tutte le componenti. Rappresentati anche il compagno Michele Bellandi e l’altra figlia minore.

Il pomeriggio si apre con il giuramento dei giudici popolari e l’incompatibilità di uno di loro che conosce personalmente la dottoressa. Aspetto importante, come anticipato nei giorni scorsi, la lista testi sulla quale si sono scontrate le parti. La difesa ha chiesto di poter ascoltare 22 persone per capire le "abitudini di vita e lo stato di salute mentale di Seung". Motivazioni troppo generiche secondo le parti civili. Prossima udienza a gennaio, il 17. Si terranno ogni terzo mercoledì del mese e saranno giornaliere, dalle 9.30 fino alle 18. Comincerà così il racconto di questa tragedia.

Antonia Casini