Riapertura a metà aprile per “Artè“. Dopo i lavori, in campo le iniziative

Gli interventi sarebbero dovuti terminare nel 2023. Rifatto il tetto, ritorna la stagione teatrale

Riapertura a metà aprile per “Artè“. Dopo i lavori, in campo le iniziative

Riapertura a metà aprile per “Artè“. Dopo i lavori, in campo le iniziative

Intorno alla metà di aprile riaprirà il cinema teatro Artè, in centro a Capannori. Vi saranno subito alcune iniziative con le scuole e con le associazioni fino all’estate. Dall’autunno, teatro, spettacoli, concerti e molto altro. Tra l’altro lo spazio sarà utilizzato anche come sala convegni. Una notizia che farà piacere a tutti i capannoresi dopo che la struttura è stata chiusa da tempo, prima per la pandemia, poi per lavori che avrebbero dovuto terminare tra febbraio e marzo 2023. Invece lo stop è stato abbastanza lungo ed è saltata la stagione di prosa 2023-2024. Prevista regolarmente quella 2024-2025.

Nuova copertura, insonorizzazione assoluta (era uno dei problemi), nuovi arredi con poltroncine comode. Con la determinazione numero 805 del 23 luglio 2021, erano stati aggiudicati i lavori per rifare il tetto, punto dolente sin dalla nascita della struttura. Le ditte che dovevano eseguire l’intervento formavano una RTI, Rete Temporanea di Imprese che nel diritto societario definisce l’unione di più soggetti per portare a compimento un progetto specifico. Aziende di Lucca e dello stesso capoluogo della Piana.

L’opera prevedeva lo smantellamento del tetto attuale, in vetro, che nel corso degli anni ha provocato enormi disagi, impossibili da gestire. Immaginate durante il periodo estivo il calore del sole che viene immagazzinato dalla volta di cristallo, creando una specie di effetto-forno.

Inoltre, la proiezione sul grande schermo sarebbe possibile solo alcuni mesi all’anno. Quelli in cui c’è minore luce naturale, altrimenti non si vedrebbe nulla. Un problema datato. La scelta, all’epoca dell’inaugurazione, fu quella della copertura in vetro, perché si immaginava un piccolo planetario ed un giardino d’inverno. Inoltre, si pensò di ovviare all’inconveniente ottico con un motore che potesse aprire e chiudere il tetto come sul centrale di Wimbledon o all’Amsterdam Arena. I costi, però, sarebbero diventati insostenibili.

Così si è fatta una scelta diversa. Spazio ad una nuova fibra da tecniche all’avanguardia e con materiali di ultima generazione, ad esempio la cosiddetta "lamiera-sandwich", capace di coibentare ed isolare sia nei confronti del caldo, sia del freddo, ma anche sotto il profilo del rumore, con caratteristiche fono assorbenti. Insomma, una struttura che consentirà di essere utilizzata, con questa novità, tutto l’anno.

Massimo Stefanini