“Da ‘ppozzi del boia al prete morto...“ di Alessandro Meschi

L'articolo descrive un'ambientazione storica in cui si parla di giochi e attività ludiche praticate in un contesto particolare.

DA ‘PPOZZI DEL BOIA AL PRETE MORTO

Ci si trovava a’ppozzi: il pensatoio.

Si core ‘n popo’ ‘n bici sulle mura?

Ci si piglia a fiondate, a mattatoio?

O a cerbottane dalla punta dura,

ch’un devano avventa’ per coglie ‘l segno?

Méglio gioa’ ‘ppallone. Al prete morto.

E matti ‘ome s’era, e con l’ingegno,

ci s’arivava ‘ol massimo trasporto.

‘Un ci s’andava mia da port’Elisa !

Scende le mura e camina’ ‘nsovanto?!

Sie. S’era studiata; era precisa

l’idea di vel passaggio, era ‘n gran vanto:

dalla sortita, tra ‘na tacchetta ‘ncisa

e ‘na sporgenza ‘n fori per incanto,

fin a bui de’ccannoni, e giù di stianto.

Ginocchi scortiàti. Senz’un pianto.