Caminetti fuori regola da domani: "Prorogare termini per accatastarli"

Petrini (Fratelli d’Italia): "Riteniamo che la regione dovrebbe informare i maniera capillare i cittadini"

Scadono oggi i termini per accatastare i caminetti e gli altri impianti di riscaldamento a biomasse, ma molti nella Piana non lo sanno e finiranno per essere fuori regola. Fratelli d’Italia interviene e chiede alla Regione di prorogare i termini per permettere una migliore e capillare informazione su questi nuove regole. Nel marzo di quest’anno è entrata in vigore una normativa regionale che stabilisce l’obbligo, per coloro che hanno un abitazione con "Un generatore alimentato a biomassa con potenza utile nominale inferiore ai 10 kW" di provvedere ad un "accatastamento semplificato dell’impianto. A doverlo denunciare sono i responsabile ovvero: i proprietari della casa o l’inquilino in caso di casa in affitto. Ma cosa sono? Camini, stufe e caldaie che funzionano a legna o pellet. L’obbligo vale sia per i nuovi che per i vecchi impianti, ovvero per quelli realizzati prima del mese marzo. Cambiano però le modalità. Nel caso l’impianto sia stato installato prima del 15 marzo 2023 il responsabile è il proprietario della casa o l’inquilino in caso di locazione e deve procedere alla compilazione dei moduli per l’accatastamento. Se invece l’impianto è stato installato dopo il 15 marzo 2023, dovrà procedere il manutentoreinstallatore, che accederà ad una diversa procedura direttamente dal portale "SIERT". Rientrano nella normativa i caminetti (sia aperti, che chiusi con inserti), le stufe e le caldaie che usano biomasse (legna, pellet, cippato). Sono invece escluse dall’accatastamento le cucine economiche, ovvero stufe dedicate alla cottura dei cibi e non collegate all’impianti di riscaldamento.

"La recente crisi economica – sottolinea Matteo Petrini, consigliere comunale di Fratelli d’Italia - può aver spinto tanti cittadini a tornare a riscaldare le proprie case con l’utilizzo della legna o con il pellet, attraverso l’uso di stufe, camini e caldaie. Riteniamo che la Regione debba valutare una proroga dei termini e informare in maniera capillare i cittadini, su queste novità normative, perché da un nostro riscontro non sembra che siano in molti ad essere informati di questo obbligo, soprattutto alla luce del fatto che appare anche una procedura abbastanza complessa e per la quale ci si debba rivolgere anche a professionisti". Si salvano, si fa per dire, coloro che hanno camini, stufe e caldaie a biomasse, che risultino chiusi,, perché possono procedere con un’autodichiarazione, inviata via mail a: [email protected].