Avvocati, astensione dalle udienze: "Nelle carceri condizioni disumane"

La Camera Penale spiega le motivazioni della protesta che bloccherà per tre giorni la giustizia

Avvocati, astensione dalle udienze: "Nelle carceri condizioni disumane"

Avvocati, astensione dalle udienze: "Nelle carceri condizioni disumane"

"Il carcere deve reintrodurre alla società, ci dobbiamo preoccupare di come una persona trascorre quel periodo, non di quanto lungo sia". Tre giorni senza processi. L’Unione delle Camere Penali ha infatti proclamato a livello nazionale l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per tre giorni, a partire da ieri e fino a domani inclusi. Nel mirino degli avvocati c’è "il contenuto del pacchetto sicurezza, che lungi dal porsi in sintonia con un programma di riforma della giustizia in senso liberale, rivela una matrice securitaria sostanzialmente populista e profondamente illiberale". "Censuriamo l’irrazionale moltiplicazione delle fattispecie di reato e l’aggravamento delle pene in senso contrario al principio di uguaglianza e di proporzionalità". Ieri, mentre le udienze del tribunale di Lucca venivano rimandate vista l’astensione deciso da parte dell’Unione delle Camere Penali, è stata indetta una conferenza stampa, dove sono state spiegate le motivazioni che hanno portato a questa decisione.

"Le ragioni della nostra astensione dalle udienze afferiscono alla perdurante pretesa di affidare al sistema penale e alla carcerazione la soluzione di ogni conflitto sociale - spiega l’avvocato Marco Treggi, presidente della Camera Penale di Lucca -. L’intollerabile prosecuzione delle condizioni di vita disumane nelle carceri, motivo dei numerosissimi suicidi e della conseguente impossibilità di realizzazione del principio costituzionale della funzione rieducativa della pena, rende indefettibile la necessità di applicare misure urgenti per evitare il sovraffollamento, per implementare l’accesso alle misure alternative alla detenzione limitando le cause ostative all’accesso". Oltre alle condizioni delle carceri, che sicuramente tengono banco e preoccupano, ci sono anche altre preoccupazioni.

"Inoltre - prosegue Treggi -, la nostra voce inascoltata sulla eliminazione di norme inique che comprimono inammissibilmente il potere di impugnazione del difensore prerogativa del diritto costituzionale di difesa è altro punto essenziale della nostra astensione".

Gli avvocati hanno spiegato con chiarezza punto per punto quelle che sono statel e motivazioni che hanno portato alla decisione dell’astensione per tre giorni dalle udeinze.

"Anziché rispondere agli obblighi imposti dalla Costituzione e dalla CEDU che fanno divieto di infliggere trattamenti inumani si è inteso piuttosto introdurre nuove fattispecie di reato come la “Rivolta in istituto penitenziario” integrata anche dalla mera resistenza passiva, inserendoli nel catalogo dei reati ostativi di cui all’art. 4 bis dell’Ordinamento Penitenziario, impedendo così anche l’accesso alle misure alternative alla detenzione".

"È necessario investire sul “come” una persona esce dopo l’espiazione della pena, non sul “quanto” tempo questa trascorra in carcere - conclude -. Questo è quello che la società dovrebbe auspicare, ritrovare persone cambiate e aiutate non persone ancora più determinate nel compiere condottte di vita illecite".

ia.na.