Allenatore e diesse, le scelte di Bulgarella

Serie C. Dopo la stagione in cui la Lucchese ha fallito sia l’ingresso nei play-off che la Coppa Italia, al presidente toccherà la "ricostruzione"

Allenatore e diesse, le scelte di Bulgarella

Allenatore e diesse, le scelte di Bulgarella

Fallito l’obiettivo dei play-off e in contemporanea quello di un congedo positivo in occasione dell’ultima partita casalinga della stagione contro la Carrarese, ora la Lucchese, salva grazie alla vittoria della Juventus Next Gen sulla Fermana, rischia di sprofondare ai margini dei play-out, a meno che non faccia risultato domenica sera ad Ancona. Ed allora qualcuno dovrà dirci con quale definizione andrà in archivio questo campionato, che per l’allenatore Gorgone non è stato fallimentare.

Intendiamoci. Gli aggettivi lasciano il tempo che trovano. La verità è una sola: la Lucchese non ha rispettato le previsioni della vigilia, anche se le stesse erano apparse decisamente troppo trionfalistiche. La delusione più grande, come ha ripetuto più volte il presidente Bulgarella, non è stato tanto il mancato ingresso nei play-off, quanto l’aver fallito l’obiettivo della finale di Coppa Italia, che avrebbe potuto dischiudere scenari interessanti. Ecco, l’eliminazione ad opera del Padova, è rimasta di traverso a Bulgarella, che a suo tempo parlò di mancanza di carattere e degli attributi giusti da parte di staff e giocatori rossoneri. Ma anche quella è ormai storia di ieri.

Da oggi il numero uno rossonero è già proiettato sulla prossima stagione e da imprenditore di successo qual è sa benissimo che certe decisioni, specialmente nel mondo del calcio, non vanno rimandate a domani, ma vanno prese oggi. E tra le priorità c’è quella di affidare a persona competente e naturalmente di fiducia, la delicatissima fase della "ricostruzione" sul piano tecnico della squadra, dopo le molteplici problematiche negative lasciate da coloro (Mangiarano e Frara) che hanno operato fino alla chiusura del mercato invernale, per poi essere stati sollevati dall’incarico.

Nel corso di una recente intervista rilasciata al nostro giornale, il presidente era stato chiaro: "La mia più grande delusione non è stato tanto il mancato ingresso nei play-off, bensì quella di non aver conquistato la finale di Coppa Italia, che avrebbe potuto dischiudere scenari importanti sotto tutti i punti di vista sia societari che tecnici. La squadra mostrò, purtroppo, grossi limiti sul piano caratteriale". Ed è sicuramente di questo aspetto, cioè la mancanza di attributi, che il presidente terrà conto quando inizierà la "ricostruzione" della squadra. Ed allora ci auguriamo che Bulgarella prenda al più presto una decisione, perché il lavoro che attende il nuovo collaboratore tecnico si annuncia molto complesso, soprattutto perché ci sono troppi giocatori sotto contratto e con ingaggi sostanziosi che hanno deluso le aspettative e che dovranno cambiare aria.

Tra gli altri "nodi" da sciogliere c’è ovviamente anche la posizione dell’allenatore Gorgone, anche lui contrattizzato fino a giugno 2025, che non sembra essere più solida rispetto a qualche mese fa, nonostante che il presidente lo abbia sempre sostenuto. Ma la cosa più importante, a prescindere che il nuovo stadio non si farà, è che Bulgarella abbia ancora voglia di continuare a fare calcio a Lucca, al quale facciamo questa raccomandazione: c’è la necessità di ricreare un giusto "feeling" tra la società e la tifoseria, tramite la stampa, cosa che è mancata quest’anno.

Emiliano Pellegrini