
Gianni Zennaro
di Fabio Bernardini
In vista del match-salvezza di sabato prossimo tra lo Spezia e il Cagliari, è il ‘monumento’ Gianni Zennaro, classe 1933, storico capitano aquilotto dal 1951 al 1965 (387 partite disputate, terzo calciatore per numero di presenze), a indicare la via agli Aquilotti per riprendere la loro corsa: "Giocate con tranquillità e spensieratezza, senza paura!".
Zennaro, cinquantanove anni fa il suo Spezia pareggiò al ‘Picco’ contro il Cagliari per zero a zero, ricorda quel match?
"Sono passati tanti anni, ma ricordo molto bene quella partita. Quello Spezia, guidato da mister Salvietti, non era una grande formazione, al termine del campionato non riuscimmo a evitare la retrocessione per un solo punto di distacco. Ma in quell’occasione rammento molto bene che riuscimmo a mettere in mostra una certa compattezza che ci permise di pareggiare contro una squadra forte qual era il Cagliari, destinata di lì a poco a vincere il campionato di Serie C. Della nostra squadra ricordo i vari Incerti, Rosi, G. Currarini, Di Fraia, Derlin, Campioli".
Veniamo all’attualità. Come inquadra la sfida salvezza di sabato con il Cagliari?
"Molto dipenderà dall’umore dei giocatori. Lo Spezia sono convinto approccerà la partita con l’acceleratore pigiato, mentre i sardi potrebbero venire fuori nella ripresa. La buona volontà dei bianchi potrà rendere le cose possibili, sperando emergano anche le qualità. Ma soprattutto servirà la tranquillità perché se si va in campo con la paura di perdere è quando si perde. Mister Italiano dovrà essere bravo a trasmettere serenità e convinzione di vincere. Purtroppo il fatto di giocare al ‘Picco’, a porte chiuse, non aiuterà gli Aquilotti".
Qual è la sua impressione sullo Spezia?
"È partito molto bene, sembrava che non avesse possibilità invece ha dimostrato il proprio valore, proponendo il suo gioco sia fuori che in casa. In questi ultimi tempi mi sembra che stia un po’ stentando, c’è però da considerare che le altre squadre si sono rinforzate nel mercato di gennaio al contrario dei bianchi. Le Aquile restano, comunque, in una posizione di classifica discreta, addirittura superiore a quelle del Torino e Cagliari. Lo Spezia è una squadra molto giovane, composta da molti esordienti, forse sul piano mentale mi pare stiano cominciando ad avere un po’ di paura. Speriamo si riprendano".
A suo giudizio come mai le Aquile, ultimamente, stanno giocando a ottimi livelli solo per un tempo?
"Può essere che gli avversari abbiano un ritorno di fiamma dopo aver risparmiato le energie nel primo tempo o magari, dai cambi, entrino giocatori di grande qualità. Con cinque cambi nel secondo tempo le squadre cambiano, incidono molto le scelte degli allenatori e la qualità della rosa. Non credo si tratti di un calo di attenzione da parte degli Aquilotti. Poi torniamo al punto di partenza, ovvero lo Spezia è una squadra giovane, magari con il passare dei minuti cresce il timore di perdere. In campo, lo ripeto, bisogna essere tranquilli e giocare con spensieratezza. Fermo restando che il calcio non è una scienza esatta, spesso è fatto di episodi".
Lo Spezia produce una grande mole di gioco, ma non riesce a fare tanti gol.
"Questo è un problema, per i bianchi sarà molto importante che Nzola torni a fare gol, al pari di altri suoi compagni".
Salvezza possibile per i bianchi?
"Lo spero fortemente, vorrei tanto vedere lo Spezia, al ‘Picco’, in Serie A".