L’esperienza, la classe e la personalità di Albin Ekdal al servizio dello Spezia. Classe 1989, Ekdal ha firmato ieri un contratto con il club bianco per due anni con un ingaggio di 800mila euro annui. Già in serata il giocatore ha raggiunto il ritiro di Santa Cristina. Lo svedese è un centrocampista completo che può essere impiegato come trequartista, mezzala o regista. Il suo curriculum parla da solo: 66 presenze con la Nazionale della Svezia (ha partecipato agli Europei del 2016 e 2020 e ai Mondiali del 2018), 54 in Bundesliga, 287 in Serie A. Ekdal arrivò in Italia nel 2008, a soli 18 anni, prelevato dalla Juventus per 600mila euro dal Brommapojkarna. Il club bianconero lo dirottò prima al Siena e poi al Bologna in Serie A. A seguire il trasferimento a Cagliari, dove rimase per quattro anni, divenendo uno dei perni della formazione isolana. Storica la sua tripletta a San Siro contro l’Inter che permise alla formazione rossoblù di tornare a espugnare lo stadio meneghino dopo ben 19 anni. Quindi il passaggio all’Amburgo in Bundesliga per tre stagioni e, nel 2018, il ritorno in Italia, alla Sampdoria. In blucerchiato Ekdal ha giocato 126 partite con tre gol e cinque assist, divenendo vice-capitano, con doti di leadership non comuni. Si dice sia un uomo squadra che trasmette sicurezze ai compagni più con i fatti che con le parole, un punto di riferimento all’interno del gruppo. Non è un caso che mister Claudio Ranieri, nella sua esperienza sampdoriana, gli diede le chiavi del centrocampo in ben sessanta partite. Su di lui punterà moltissimo mister Gotti, affidandogli compiti di regia in campo e un ruolo di leader all’interno della squadra, determinante per la crescita dei giovani. Il direttore sportivo Riccardo Pecini, che ne apprezzò le qualità ai tempi della Sampdoria, fiutando l’affare, lo ha prelevato a costo zero (era svincolato) soffiandolo proprio alla concorrenza del club blucerchiato.
Fabio Bernardini