I motivi. La verve agonistica espressa dal gruppo è la nota positiva

Nel match dello Spezia si evidenziano decisioni arbitrali contestate e la sudditanza al VAR. La partita mostra la verve agonistica del gruppo e conferma il talento di Esposito. Condannabili i cori razzisti verso Kouda.

Quanti gol veri, presunti, regalati, meritati o meno dovrà segnare lo Spezia per muovere lo score di un match? La domanda sorge spontanea dopo aver visto la sfida di ieri. Ingiuste alcune decisioni arbitrali, ma quello che fa più strano, è la sudditanza di chi ha il fischietto in bocca nei confronti di chi sta seduto al tavolino. Per chi non ha nelle sue corde grappoli di reti come gli aquilotti, certe scelte fanno la differenza. È un peccato vedere delle partite così non andare nel giusto verso. Non osiamo immaginare se fosse successo l’incredibile, magari con un contropiede improvviso, che i febbricitanti (sarà vero fino in fondo?) blucerchiati, avessero finalizzato alle spalle di Zoet. Brividi veri, quelli sì. Comunque ciò che ci lascia questa gara sono tre fatti concreti. Innanzitutto la verve agonistica e la qualità finalmente espressa dal gruppo. Secondo, il dato di fatto che, il giovane Pio Esposito proprio non possa essere titolare dello Spezia, soprattutto in questo momento così delicato. E’ l’ennesima conferma. Terzo e ultimo: i versi della scimmia nei confronti di Kouda, un timido e solare ragazzo di 21 anni, dopo un quarto dal via – giunti dal settore ospiti della curva Piscina – auspichiamo siano puniti nel più esemplare dei modi. Grazie.

Marco Magi

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