Tutti i giorni “cattivi”. Il nuovo album di Stroszek nel segno della melancolia

Claudio Alcara è anche membro della black metal Frostmoon Eclipse. Nei panni di cantautore presenta il suo quarto Lp, due Ep e una compilation.

Tutti i giorni “cattivi”. Il nuovo album di Stroszek nel segno della melancolia

Tutti i giorni “cattivi”. Il nuovo album di Stroszek nel segno della melancolia

Dopo 11 lunghi anni, Stroszek è tornato. Un nuovo album, "About all the bad days in the world" e una ristampa, quella di "Sound graveyard bound" (2012) entrambi pubblicati dalla label indipendente Hypnotic Dirge Records (Canada/Portogallo): si chiude così il 2023 dello spezzino Claudio Alcara, conosciuto anche come membro della formazione black metal Frostmoon Eclipse, che torna nella versione cantautoriale solista. Una lunga genesi per il quarto Lp – a cui si aggiungono due Ep e una compilation – pubblicato dall’artista, un lavoro che mescola dark neo-folk, goth rock, che rappresenta un nuovo viaggio nell’introspezione.

Voce profonda e calda, che si mescola con le sei corde della sua chitarra formando un mix riconoscibile al primo ascolto, che è ormai marcio di fabbrica e filo conduttore di 11 brani nel segno della melancolia e di uno stile inscalfibile; Alcara, oltre ad essere paroliere e autore della musica, canta e suona, come avvenuto nel corso di questo cammino iniziato nel 2007. "About all the bad days in the world", realizzato in una serie di sette incisioni nel segno del turn-over e dedicato alla memoria dell’amico Luca Olivieri, artista mancato nel 2020 a soli 40 anni, si presenta con la copertina realizzata da Valerio De Cristofaro e il titolo è tratto da una frase di Tom Waits. Le due anime di Alcara, secondo il musicista, convivono in piena coerenza.

"C’è uno switch fra quando suono come Stroszek e Frostmoon Eclipse – spiega –: in un caso il suono è pulito, nell’altro distorto, ma i pezzi sono uguali. Per questo nuovo lavoro, i riferimenti sono molteplici, ma uniti dal riferimento alle sfortune. Ci sono le domeniche indolenti, ma anche il ricordo di quando iniziai a suonare in terza superiore – "Fall of ‘94" - , ed è presente anche Luca, nell’ultimo brano, "The beast who dreams of man", che parla di uno dei miei libri preferiti: "Meridiano di sangue" di Cormac McCarthy".

Melancolia, introspezione, emozione figlie di una sensibilità fuori dal comune. E non manca un pensiero alla sua città. "Io tengo a Spezia, ma non solo per via dei dintorni belli o dal punto di vista populista, quello della fiera e dei fuochi, ma nonostante la fiera e i fuochi. Ho voluto dire qualcosa con questo disco e mi piacerebbe che, ascoltandolo, si capisse quello che è stato il mio desiderio".

Chiara Tenca