FABIO BERNARDINI
Cronaca

"Due mesi di lavoro per il ’Picco’" Peracchini respinge le accuse

Il sindaco: "Abbiamo già fatto la delibera di giunta per la spesa di un milione e duecentomila euro. L’obiettivo è giocare veramente in casa il prossimo 6 dicembre in occasione di Spezia-Lazio"

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di Fabio Bernardini

Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini non ci sta e replica alle accuse che una parte della tifoseria aquilotta gli ha rivolto riguardo i tempi di realizzazione degli interventi necessari per adeguare il ‘Picco’ alla Serie A. Eloquente lo striscione appeso dai tifosi alla balconata della cattedrale domenica scorsa ("Comune, domenica a Cesena sfilate, ma i lavori quando li iniziate?") e il comunicato redatto dalla Curva Ferrovia: "Chiediamo risposte reali".

Sindaco Peracchini, i tifosi non hanno preso bene l’esodo forzato dello Spezia a Cesena. Affermano che non si sarebbe dovuto attendere la promozione in Serie A delle Aquile per dare il via libera ai lavori ma l’amministrazione avrebbe dovuto operare in tal senso molto tempo prima.

"Non si poteva fare perché non si possono spendere soldi del Comune, che peraltro non ci sono, per un campionato a cui non eravamo certi di partecipare. Nel pubblico ci sono delle regole che vanno rispettate, sarebbe stato un danno erariale. Se lo Spezia non fosse andato in Serie A non avremmo potuto fare questi lavori".

Si eccepisce che erano lavori già preventivati dalla sua amministrazione in epoca pre-Covid e poi archiviati dopo lo scoppio della pandemia.

"Erano lavori che la Lega di Serie B richiedeva obbligatoriamente, salvo poi decidere di posticiparli a seguito del Covid di un anno".

Ci può ripetere nello specifico gli interventi che saranno effettuati?

"La Lega di Serie A ci ha imposto di raddoppiare l’illuminazione: si tratta di corpi illuminanti che vanno prodotti e montati in strutture apposite per le quali ci vuole una progettazione esecutiva a norma di legge. All’uopo occorrono cinque preventivi con aziende del settore, la progettazione tecnica, la verifica dell’infrastruttura che deve sopportare come peso e potenza l’illuminazione. I lavori riguardano anche l’adeguamento della sala stampa, la riduzione della barriera in vetro della gradinata a un metro e venti per esigenze televisive, la protezione dell’area dei mezzi tv nei controviali con recinzioni, nuove postazioni per telecamere, i nuovi studi televisivi, una postazione tv in curva Ferrovia, la rimozione della rete della curva Piscina e altri accorgimenti di sicurezza. E sistemeremo anche gli spogliatoi e i servizi igienici".

Qual è l’ammontare della spesa?

"Abbiamo fatto la delibera di giunta per un milione e duecentomila euro".

Ci spiega l’iter procedurale dei lavori?

"Ancora prima della finale disputata dallo Spezia contro il Frosinone mi sono messo in contatto con la Lega A, mobilitando gli stessi nostri tecnici, per capire i requisiti necessari per avere la deroga a giocare al ’Picco’ e gli adeguamenti strutturali da effettuare. Il giorno dopo la promozione abbiamo parlato con lo Spezia e per accelerare i tempi che sono tipici della pubblica amministrazione abbiamo concordato che i lavori li avrebbe fatti il club bianco e poi l’amministrazione comunale avrebbe rimborsato il tutto entro la fine dell’anno. Il club bianco ha già fatto la progettazione definitiva e ora ha dato il via libera ai lavori".

Lo Spezia di Italiano ritornerà sicuramente a giocare al ‘Picco’ il prossimo 6 dicembre in occasione di Spezia-Lazio? "L’obiettivo è quello. La tempistica prevede sessanta giorni di lavoro, se poi ce la faremo qualche giorno prima meglio. Solo per la produzione di questi lumi ci vuole un mese".

In seno alla tifoseria c’è molta insoddisfazione anche per ciò che riguarda i progetti futuri perché si condiziona il rifacimento della tribuna e della nuova curva Piscina alla permanenza in Serie A della squadra.

"Intanto dobbiamo capire lo studio di fattibilità cosa ci dirà e quale sarà l’importo necessario per quei lavori. Ritorno però al discorso di prima: per la Serie A è obbligatorio l’aumento della capienza dello stadio a sedicimila posti, se non resteremo nella massima serie ragioneremo di altre cose. E poi bisognerà verificare con lo Spezia le intenzioni di prendere in concessione lo stadio o se lo vuole comprare".

Il modello Udine non è esportabile nella nostra città?

"Non dipende solo dal Comune ma anche dal club aquilotto e dal tipo di investimenti che vorrà fare".

Supponendo che lo Spezia si trovi a lottare per la permanenza in Serie A fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, in caso di salvezza si presuppone che il giorno dopo la fine del campionato vi debba essere l’avvio dei lavori di ristrutturazione della tribuna. Ma com’è possibile se si condiziona il tutto al risultato finale sul campo visto che le procedure attuative andrebbero poste in essere prima della fine del torneo? "Una volta che abbiamo il progetto di adeguamento dovremo precedere per lotti di lavori tali da permetterci di giocare con il pubblico. Gli interventi saranno pluriennali, si potranno fare durante l’estate o nel corso del campionato stesso".

La Regione ha dato la disponibilità ad aiutare il Comune. "Stiamo ragionando se questa parte di lavori potrà essere finanziato dal fondo strategico regionale. In attesa dello studio di fattibilità".