Dopo l'elezione in Provincia, Vivarelli Colonna "divorzia" dal M5S

I grillini non hanno raccolto l'appello al voto del sindaco di Grosseto e lui si è sentito tradito dopo la collaborazione in Comune intrapresa a inizio mandato

Antonfrancesco Vivarelli Colonna, subito dopo l'elezione in Provincia

Antonfrancesco Vivarelli Colonna, subito dopo l'elezione in Provincia

Grosseto, 10 gennaio 2017 - Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, è felice per la sua elezione alla presidenza alla Provincia. Nella conferenza stampa del giorno dopo parla a raffica, quasi senza riprendere fiato tanta è la sua determinazione a riportare sul binario giusto un ente di coordinamento – la Provincia, appunto – «nella quale credo fermamente». E’ felice e ringrazia tutti. E’ determinato e snocciola subito le prime cose da fare. Su tutte la battaglia per recuperare fondi «almeno – dice – per poter adempiere alle funzioni ancora rimaste in capo all’ente: viabilità e scuole». Però è anche un po’ stranito, e pungolato a dovere dai giornalisti non le manda a dire. Sopratutto al Movimento 5 Stelle, al quale aveva rivolto un appello perché i suoi consiglieri comunali fossero andati al voto e invece nisba.

«Sono ricolmo di gioia – sbotta – perché i risultati ufficiali dicono che personalmente ho preso molti più voti della mia lista e ciò significa che quel che sto facendo ha conquistato elettori di centro e di sinistra, miei avversari; purtroppo hanno risposto picche coloro con i quali in Comune c’è stata collaborazione sin dai primi momenti del governo cittadino. Evidentemente ciò è andato bene fino a quando c’è stato da prendere, poi quando si è trattato di sostenermi per dare alla Provincia di Grosseto una guida più stabile (ci sarebbero potute essere maggiori difficoltà con un presidente del Pd visto che poi il sindaco del capoluogo sarebbe comunque stato di area avversaria) le cose sono cambiate. Ne prendo atto, ma ci saranno ripercussioni importanti». Del resto Vivarelli Colonna lo ha ribadito molto chiaramente anche ieri: «Io non sono aggressivo, ma reattivo». Un’autodefinizione che lascia poco spazio alle interpretazioni. Il sindaco–presidente poi aggiunge: «Sono pronto a camminare con chiunque negli interessi della città e ora anche della provincia. Non ho pregiudiziali di sorta verso alcuno e credo di averlo dimostrato».

E a riprova ulteriore del suo «collaborazionismo», cala l’asso nella manica: è pronto ad assegnare deleghe operative non soltanto ai 5 consiglieri provinciali eletti nella sua maggioranza, ma anche a qualcuno dei consiglieri di opposizione. In questi giorni, ad esempio, Vivarelli Colonna e Luigi Bellumori viaggiano all’unisono sul progetto autostradale della Sat. «Non voglio altre aree vaste – afferma il neo presidente – La vera area vasta, l’unica che avrebbe titolo e ragione di esistere è la nostra provincia costituita da tutti i 28 Comuni. Faremo valere i diritti di tutti noi nelle sedi più opportune, Regione compresa». Luca Teglia verso la vice presidenza.