"Quel terreno, una ’patata bollente’"

Lo sfogo di Aldi, capogruppo del Pd: "Noi avevamo disinnescato la mina, rischio risarcimento da 5 milioni"

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Una questione urbanistica che si trascina da tre amministrazioni, passata attraverso il Tar e il Consiglio di Stato, e che adesso pende come una spada di Damocle sui conti degli orbetellani, con una richiesta di risarcimento da cinque milioni e mezzo di euro. E che all’ultimo consiglio ha infiammato la discussione, tanto che in segno di protesta i consiglieri del Pd hanno lasciato l’aula. La questione riguarda un terreno privato di Albinia (i proprietari sono Marco ed Enrico Comandi) e parte dall’amministrazione Matteoli, che prevedeva l’espansione urbana della frazione nella zona interna. Ma quel terreno venne ritenuto a elevata pericolosità idraulica, quindi non edificabile. I proprietari presentarono ricorso al Tar, che respinse il ricorso ma, con una sentenza pubblicata sotto l’amministrazione Paffetti, fece riferimento a nuovi studi che avrebbero potuto modificare la pericolosità della zona. "Dopo una serie di incontri – spiega Luca Aldi, capogruppo del Pd e assessore di quella giunta – noi approvammo una delibera che dava mandato ai tecnici di rivedere la classificazione, mentre i proprietari rinunciarono al ricorso al Consiglio di Stato. Nessun impegno, tranne quello a riprendere in considerazione la cosa. Ma la nuova amministrazione ha revocato tutto. E così la proprietà ha preso la via del Consiglio di Stato". Che, a febbraio, accoglie l’appello, nullificando il regolamento urbanistico del 2011 che ancora non è stato sostituito dal nuovo. Al che, i proprietari del fondo mandano al Comune prima una diffida ad adempiere e poi, ad aprile, propongono un nuovo ricorso al Tar, chiedendo un risarcimento di cinque milioni e mezzo di euro. "La nostra amministrazione – spiega Aldi – aveva disinnescato questa mina, che adesso rischia di costare cara ai cittadini. Quella richiesta di risarcimento non ci sarebbe stata. È chiaro che se dovesse andare in porto e il Comune si trovasse obbligato a risarcire anche solo una parte di quella richiesta, per come la giunta ha gestito la vicenda potrebbe configurarsi un danno erariale". Così, mentre la giunta porta in consiglio la variante per adeguare il regolamento urbanistico, sulle dichiarazioni del sindaco il Pd lascia l’aula. "Dopo le dichiarazioni di voto – afferma Aldi – il sindaco ha ripreso la parola in modo irregolare. Ci siamo richiamati al presidente del consiglio ma nessuno ha fatto niente e il sindaco ha continuato nel suo lungo intervento che non avrebbe dovuto fare. Così, siamo usciti. Ma il problema adesso resta il ricorso, e il rischio che i cittadini di Orbetello si trovino a dover fare i conti con questa grana da cinque milioni e mezzo di euro".

Riccardo Bruni