Lavoratori stagionali, grande guaio. Ovunque mancano specializzati

Dal cameriere al pizzaiolo nel turismo, dal carpentiere al manovale nel settore dell’edilizia e dell’artigianato. Sindacati e associazioni di categoria molto preoccupati. Orlando (Confcommercio): "Serve una riforma"

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È solo un problema di matching, cioè di incontro tra domanda (vista come scarsamente remunerativa) e offerta, o in Maremma manca la voglia (o il bisogno) di lavorare anche se solo per tre mesi?

Comunque la si veda il fatto è uno ed è grave: anche quest’anno le imprese del turismo fanno una fatica assurda a trovare personale specializzato. Mancano camerieri, cuochi, pizzaioli, bagnini nel settore del turismo. Ma non si trovano neanche carpentieri, muratori, manovali nell’artigianato e nell’edilizia. Questi ultimi risentono del picco astronomico che ha avuto l’edilizia con i bonus del Governo. I primi, invece, scarseggiano strutturalmente da anni. "In provincia di Grosseto abbiamo dovuto affrontare spesso questo problema – dice Federico Capponi, segretario confederale Uil Grosseto – ma è ovvio che negli ultimi anni, anche a causa della pandemia, il problema si è ingigantito. Tuttavia come Uil non vogliamo che le responsabilità vengano scaricate solo sui lavoratori ’svogliati’ o sui cittadini attratti dai sussidi di Stato. Vorremmo si aprisse un confronto serio con le parti datoriali alle quali chiediamo di fare qualcosa perché le retribuzioni non siano sempre al minimo. È necessario che gli imprenditori cambino approccio al problema del lavoro stagionale".

"Nel settore del turismo chi è riuscito a fidelizzare il personale, magari con attenzioni particolari anche sul versante della retribuzione o dei riposi – afferma Anna Rita Bramerini, direttore Cna Grosseto – non avrà grossi problemi ad affrontare la stagione anche in questo 2022. Viceversa chi deve assumere ex novo, fa una fatica eccessiva a trovare personale specializzato. Ed è un problema che interessa trasversalmente diverse categorie economiche".

"Stiamo messi peggio dello scorso anno – rivela Gabriella Orlando direttore Confcommercio Grosseto – Qualche singola attività che ha saputo stimolare le corde giuste forse è riuscita a tenere unita la squadra del 2021 o a costruirsene una nuova, ma in linea generale è un tragedia. Mia idea del tutto personale è che se non arriviamo a una riforma, anche culturale, del lavoro non ne veniamo fuori. Anziché assumere 5 persone full-time, meglio assumermene 10 part-time così da assicurare a tutti stabilità e certezze per il futuro da coniugare con le esigenze di vita di ciascuno. Certo lo si può fare solo dopo un taglio al cuneo fiscale, affinché il lavoro part-time possa essere visto dai giovani come una buona opportunità per avere una congrua cifra economica a disposizione e allo stesso tempo la possibilità di vivere una socialità secondo le proprie inclinazioni".

Andrea Fabbri