Vicchio, successo per il concerto "I care. La musica del mondo" nel segno di Don Milani

Si è tenuto nel giorno di Pasqua nella chiesa di S. Cassiano in Padule con l'Ensemble Camerata de' Bardi

Il concerto

Il concerto

Vicchio, 1 aprile 2024 - Musica, linguaggio universale di pace e speranza. È stata numerosa la partecipazione al concerto "I care. La musica del mondo" che si è tenuto ieri, in occasione della Pasqua, alla Chiesa di San Cassiano in Padule. Il concerto è stato eseguito dall'ensemble Camerata de Bardi col soprano Sumiko Okawa. Ha portato i saluti dell'amministrazione comunale l'assessore alla Cultura Sandra Pieri. Si è trattato di un concerto speciale, composto come una lezione di musica, proprio nel modo che proponeva Don Milani alla scuola di Barbiana, ovvero utilizzando l’arte dei suoni quale mezzo sociale di riscatto e di liberazione. Ricco il programma musicale. Sono state infatti eseguite le più note pagine dei compositori europei dal '500 al '900: da Giulio Caccini a Johann Sebastian Bach, Johann Pachelbel, Wolfgang Amadeus Mozart, George Friedrich Händel, Sergej Rachmaninov, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, solo per citarne alcuni. Con questo concerto si celebra la Santa Pasqua di Resurrezione e si conclude il centenario della nascita di Don Milani, con i suoi valori umani e le lotte alle disuguaglianze portate avanti anche e soprattutto con la musica, quale linguaggio universale di pace e speranza.

Il concerto è stato condotto come una vera e propria lezione di musica alla maniera di quelle tenute da Don Milani alla scuola di Barbiana, ovvero utilizzando I'arte dei suoni quale mezzo sociale di riscatto e di liberazione. Il concerto esalta la libertà della musica, quella di ascoltarla, apprezzarla e capirla, quella musica classica, spesso appellata 'musica colta' perché scritta e non lasciata all'improvvisazione, così lontana e distante dal popolo, spesso privilegio delle poche elites mondiali. Come ha fatto Don Milani in quel di Barbiana, questo concerto ha voluto restituire la musica al suo universalismo, alla conquista della libertà, fuori dai condizionamenti impostagli da certe classi sociali più agiate, riscoprendo quella che Don Milani amava definire I'essenza della libertà di questo linguaggio, coinvolgendo quante più persone possibili nell'esecuzione e nella fruizione delle partiture del mondo, patrimonio immateriale dell'Umanità. Il concerto ha voluto, dunque, essere un ulteriore piccolo tassello di quel processo di alfabetizzazione ed educazione tanto caro al priore di Barbiana, che ha espresso nel suo motto I Care, Mi sta a Cuore. Maurizio Costanzo 

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