"Prandelli come me all'Inter: via perché non si riesce a ottenere di più"

Orrico si dimise dai nerazzurri nel 1992: "Gesti così hanno sempre origine dai risultati. Le motivazioni psicologiche vengono dopo"

Corrado Orrico con Zenga ai tempi in cui allenava l'Inter

Corrado Orrico con Zenga ai tempi in cui allenava l'Inter

Firenze, 23 marzo 2021 - "Prandelli si è dimesso? Non lo sapevo. Mi spiace per lui. Mi spiace sempre quando gli allenatori lasciano il posto. Vuol dire che non riescono a indirizzare la squadra secondo le proprie intenzioni e i propri valori".

Corrado Orrico, ottanta anni, massese, una lunghissima carriera sulle panchine e protagonista nel gennaio 1992 delle dimissioni dall'Inter allora guidata da Ernesto Pellegrini, apprende senza grande sorpresa dell'addio che Cesare Prandelli ha dato alla Fiorentina. "Era nell'aria, aveva dato segnali di stanchezza. Dimettersi comunque è un gesto che gli fa onore".

 

La Fiorentina, malgrado la sconfitta col Milan non ha una situazione compromessa e Firenze ama Prandelli.

"Quando un allenatore lascia è perché non riesce nei propri intenti. Salvarsi non può essere il traguardo di una squadra che si chiama Fiorentina ed evidentemente Prandelli era consapevole di non riuscire a ottenere di più".

Nella lettera Prandelli scrive di non riuscire più a dare il 100% di se stesso.          

"Il calcio è fatto di risultati e tutto va visto in relazione a quelli. La Fiorentina ha vinto a Torino in casa della Juve, ha visto a Benevento, ma ha anche fatto partite inguardabili. Prandelli non era soddisfatto. Nessuno conosce la squadra meglio di lui e deve essersi accorto di non potere ottenere di più".

Prandelli afferma che il calcio è cambiato troppo velocemente. 

"Il calcio è quello di sempre, tutto si rapporta ai numeri della classifica".

Non crede a motivazioni psicologiche?

"Se ci sono sono conseguenze di ciò che accade in campo: la Fiorentina ha alcuni giocatori di classe, che non sempre si sono espressi per il loro valore: la squadra avrebbe potuto e dovuto fare di più. E lui sentiva di non riuscirci".

Lei dette le dimissioni dall'Inter. Nella storia del club, fu il solo a compiere un gesto del genere, lasciando i soldi alla società.

"Quando si decide di andarsene i soldi sono l'ultima cosa. Pensi piuttosto alle responsabilità che hai e che non riesci ad assolvere, pensi alle critiche che ritieni ingiuste e che ti piovono sulla testa. Io me ne andai perché capii che con quella squadra in quel contesto, non avrei potuto fare meglio".

Ha rapporti con Prandelli?   

"CI siamo incontrati e scontrati tante volte in campo. Gli manifestò tutta la mia solidarietà".

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