Italiano accende il gruppo: "L’obiettivo è fantastico"

Il tecnico punta a un traguardo importante e mette in guardia dai pericoli "Massima concentrazione: dovremo rifare la gara dell’andata senza errori".

Italiano accende il gruppo: "L’obiettivo è fantastico"

Italiano accende il gruppo: "L’obiettivo è fantastico"

Lo chiamano Dna da coppa. O forse, più banalmente, trattasi di un eccellente feeling con le gare a eliminazione diretta. Della serie, quando la tensione aumenta, la Fiorentina sa come fare. I numeri accumulati dai viola nel corso del triennio con Italiano non lasciano dubbi: Biraghi e soci hanno superato 17 confronti in gara secca o in doppio turno su 20 giocati, contando i match valevoli per Coppa Italia, Supercoppa e Conference. Anche per questo il tecnico, forte del successo per 3-2 ottenuto all’andata, si mostra ottimista in vista del ritorno della semifinale contro il Bruges.

I 30mila del Jan Breydel non fanno paura all’unica squadra imbattuta nel terzo torneo Uefa: "Il pensiero è quello di riuscire ad arrivare come lo scorso anno a completare questo percorso per avere la possibilità di giocarci di nuovo un trofeo. Per farlo, però, dovremo mettere in difficoltà come all’andata un avversario molto difficile" il pensiero di Italiano, la cui mente è corsa alla sfida del Franchi vinta ma con una sola rete di scarto: "A Firenze la partita fu giocata bene, pur con due errori che ci sono costati caro. Mi tengo il gol di vantaggio ma dovremo essere concreti, perché gli episodi la decideranno e dovremo portarli dalla nostra parte".

Logico che il pensiero non possa che andare ai recenti svarioni difensivi, coi quali la Fiorentina ha finito per penalizzarsi da sola: "È tutta una questione d’attenzione. Non bisogna mai staccare la spina ed essere superficiali" il monito dell’allenatore: "La posta in palio è alta e dovremo avere massima attenzione senza abbassare la guardia: ci giochiamo qualcosa di fantastico". Il popolo viola lo sa ed è per questo che Italiano ha scelto di rivolgere anche un pensiero alla città che lo ha coccolato (e criticato) per tre anni: "Firenze è esigente, una piazza che mette sana pressione e che dà stimoli: lavorarci è un privilegio".

Andrea Giannattasio

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