Fiorentina, il turnover al quadrato fa flop

Ko a Udine dopo la 'rivoluzione' di Italiano: i 9 cambi mostrano una versione modesta della Fiorentina, che nonostante il 74 per cento di possesso palla tira una sola volta in porta

Uno dei tanti duelli fra Mandragora e Lovric

Uno dei tanti duelli fra Mandragora e Lovric

Firenze, 31 agosto 2022 - Il turnover viola al quadrato fa flop e l'unica scusante - qui ci vorrebbe un punto interrogativo -  può essere il profilo della Juve che già prende minacciosamente forma in vista della partita di sabato al Franchi. Ma a Udine la strategia iperconservativa di Italiano (9 cambi rispetto alla bella gara giocata contro il Napoli) ha mostrato i limiti di chi non dispone di due squadre equivalenti, o almeno simili, per impostare una rivoluzione così massiccia. Nove cambi sono davvero tanti: sarebbe stato un trionfo se la scelta avesse funzionato, è fatalmente un limite alla luce di quanto abbiamo visto. 

 Le scelte di Italiano sono state fatte per valutazione (in panchina fra gli altri Milenkovic, Amrabat, Biraghi, Jovic, Sottil) ma anche per necessità (i problemi muscolari di Bonaventura, Gonzalez e Duncan). Resta il fatto che la sintesi della prestazione viola è assolutamente deludente, e lo è ancora di più in relazione all'ottima partita disputata contro il Napoli.

L'unico tiro verso la porta è riassumibile nella zuccata di Quarta deviata da Silvestri, mentre la fase offensiva della Fiorentina è rimastra inespressa, se non orizzontale, o peggio trasparente. Al contrario la tenuta della difesa è tornata in versione precaria, con Venuti in grande difficoltà sulla propria fascia, Quarta all'inizio impreciso nella scelta dei tempi, Terzic appiattito contro Udogie, Igor a mantenere la posizione e un poco di stile.  

Non meglio a centrocampo, dove Maleh ha sofferto assai contro Lovric e Mandragora non ha acceso la manovra. In attacco qualche lampo esterno di Kouame, con Saponara rimbalzante contro Becao e Cabral servito quasi mai. Insomma, difficile pareggiare.

E il 74 per cento di possesso palla è a suo modo la certificazione che quello del gol è un problema serio, la conferma  arriva anche dal conto dei minuti a digiuno, più di 400, cioè dalla rete messa a segno da Cabral contro il Twente nella partita di andata dei prerliminari di Conference League. Anche i cambi hanno inciso poco, da Sottil ad Amrabat, fino alle sostituzioni che negli ultimissimi minuti hanno innescato un fragile tentativo di pressione. Italiano alla fine ha parlato di approccio sbagliato e ci può stare. Guai se dovesse succedere sabato contro la Juve, ma il sospetto è che la Fiorentina sarà molto, ma molto diversa in tutti i sensi.

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