Delusione Prandelli: "C’è tanto da lavorare"

Il nuovo tecnico viola: "Devo capire molte cose, squadra in tilt dopo l’infortunio di Ribery. Siamo forti ma troppo fragili"

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di Giampaolo Marchini

Prandelli aveva sognato il suo secondo debutto diverso rispetto all’incubo al fischio finale di Fiorentina-Benevento. Sapeva, Cesare, che sarebbe stata una battaglia. Ma non se l’aspettava così dura e con così tanto da fare sorprattutto a livello psicologico: "In questo momento – l’analisi del tecnico – le emozioni che ho provato non hanno importanza. Sono molto deluso e amareggiato, dovrò capire tante cose. C’è da lavorare tanto, ma veramente tanto. Alla prima difficoltà la squadra diventa timida e agisce individualmente".

Questo l’aspetto che preoccupa maggiormente. In settimna aveva battuto su di un concetto importante: la Fiorentina non doveva appoggiarsi in toto su Ribery, mettendolo così al centro soprattutto delle attenzione degli avversari. Invece, alla fine i viola sono Franck-dipendenti. E la sua uscita di scena ha di fatto dato un colpo letale alle certezze, poche, dei viola. "Franck ha avuto un problema al flessore – conferma Prandelli – forse la squadra ha ritrovato le paure e pensieri negativi quando è uscito. E il fatto che sia mancato lui è stata un’aggravante proprio su questo aspetto".

Già, il timore delle responsabilità e la fragilità di imporre la propria personalità. Gli accenti non sono a caso su parole che alla fine determinano gli esiti delle partita. "Alla prima difficoltà – rilegge l’incontro l’allenatore – la squadra diventa timida e si muove individualmente. Forse per troppi giocatori le aspettative sono alte, per reggerle ci vuole personalità. Mi preoccupa la fragilità ma domani avremo la possibilità di affrontare questo argomento. Non è un problema di numeri, alla prima difficoltà la squadra si è persa. E quindi lavoreremo. Questa è una squadra forte ma fragile: se le cose funzionano tutti hanno sicurezza, quando le cose non vanno bene si comincia a parlare di meno e i movimenti sono prevedibili".

Daniele Pradè è andato oltre, mettendo l’accento sul momento particolare che sta vivendo tutto l’ambiente: "In questo momento siamo distrutti, sia psicologicamente che emotivamente. Una prestazione che non ci sta e che ha fatto venire fuori tutte le nostre problematiche. Alla prima difficoltà siamo andati in depressione. Ora bisogna lavorare, tirarci fuori da una situazione che non ci appartiene".

La ricetta di direttore sportivo della Fiorentina è semplice: "Ognuno di noi deve tirare fuori qualcosa, come il senso di appartenenza e dare il massimo". Su Prandelli non ha dubbi: "L’allenatore ha lavora duramente in questi 15 giorni, io credo molto nel lavoro di Cesare e sicuramente porterà benefici. Ma ora dipende solo da noi, non ci sono scuse, dobbiamo rimboccarci le maniche e dimostrare che non siamo quelli di oggi".

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