Motoseghe in azione nella notte e raffica di notifiche social sugli smartphone qualche ora più tardi, all’alba, quando i primi residenti di viale Redi si sono affaciati alla finestra e al posto dei rami verdi hanno visto direttamente in faccia i palazzi dall’altra parte del Mugnone.
Ha una doppia colonna sonora la prima polemica settembrina che infiamma la città, o quantomeno questo primo spezzone di Novoli che da mesi si divide in modalità Guelfi/Ghibellini sull’abbattimento delle vecchie alberature della strada. "Giusto tirare giù i pini, le radici distruggono l’asfalto e sono pericolosissime" argomentano i sostenitori della sostituzione arborea. "No, è uno scempio. Si abbattono piante sane in una zona dove il sole picchia come un ossesso". A spiegare l’intervento, che alcuni residenti lamentano non sia stato debitamente annunciato con gli appositi cartelli, è Palazzo Vecchio che in mattinata diffonde una nota premettendo che i lavori sono stati svolti di notte "per intralciare il meno possibile la circolazione".
Si tratta, si legge, di un taglio di tredici alberi programmato e "legato al progetto di sicurezza e di riqualificazione complessiva di viale Redi" che saranno sostituiti da 32 alberi ginko biloba". "L’intervento – prosegue il Comune – è stato progettato per motivi di sicurezza stradale e darà soluzione ad alcune criticità segnalate molte volte dai cittadini sia a livello di pavimentazione che di allagamenti stradali con il rifacimento totale della rete di deflusso delle acque meteoriche. Sempre a fini di sicurezza stradale, il progetto prevede l’allargamento dell’aiuola centrale senza comunque diminuire il numero di corsie. In questa arteria cittadina sono stati numerosi gli incidenti stradali: nel 2022 sono 53 di cui due mortali, nel 2023 ben 48 di cui uno mortale e nel 2024 sono già 18 i sinistri avvenuti lungo questo viale".
Spiega la vicesindaca Paola Galgani che si tratta di "lavori approvati nel 2021 e ora in corso di realizzazione in più fasi" (tutto dovrebbe concludersi entro la fine del 2025 ndr). "Sono stati progettati per la sicurezza e per migliorare il verde pubblico lungo questa arteria – dice ancora – che è fra le più trafficate e pericolose della città per numero di incidenti. Iniziano quindi i lavori in questa parte di viale (fra via Bellini e Via Veracini) per ripristinare la rete di deflusso idrico e mettere in sicurezza il tratto, rifare l’aiuola e poi posizionare i 32 ginko biloba, un tipo di pianta che meglio si adatta al contesto urbano e ai cambiamenti climatici, insieme ad altre piante a fiore e piante arbustive".
Furiosa Italia Nostra che parla di "ennesimo atto vandalico perpetrato con arroganza". Com’è possibile – tuonano gli ambientalisti – che si possa concepire l’abbattimento di altre piante di alto fusto che non presentano problemi di cedimento, in un periodo in cui le temperature medie giornaliere sfiorano i 40 gradi e quindi provocando un vero attentato alla salute dei cittadini di questo quadrante urbano?".