
L'imprenditore Andrea Calistri sottolinea la necessità di rifondare il sistema industriale italiano, criticando il predominio delle griffe e la mancanza di supporto alle piccole imprese. Propone un progetto di territorio per rilanciare la creatività e sostenere le imprese in crisi.
"Dobbiamo prendere consapevolezza che questo sistema industriale è da rifondare". Andrea Calistri, imprenditore di lungo corso, azienda di famiglia, un proprio brand mai lasciato accanto all’attività di terzista. E’ stato uno dei primi ‘combattenti’ per il made in Italy e tra i pochi a sostenere che lo strapotere delle griffe avrebbe portato al crac di sistema.
E adesso?
"A La Nazione nel 2015 avevo detto ‘non lasciamoci cullare dalle griffe, le imprese sviluppino la creatività’. E’ stato costruito un sistema fatto di medie e grandi imprese, sacrificando le piccole, che adesso non sanno andare a cercare nuovi mercati. Gli ordini arrivavano via mail; ora che non arrivano più non si sa dove andarli a cercare. Sono pochissime le aziende che hanno tenuto acceso il lume della creatività che ha fatto grande questo territorio; nel mondo ci sono opportunità, ma bisogna andarsele a cercare. Servono imprese strutturate in maniera diversa".
Come se ne esce?
"Intanto non si sente molto alta su questa crisi la voce delle associazioni di categoria. La crisi è colossale, negli ultimi 30 anni non c’è un precedente analogo. Non si può vivere di ammortizzatori sociali. Serve un progetto di territorio, che coinvolga marketing, banche, istituzioni, per lo stesso obiettivo: restituire manualità, artigianalità e forza alle nostre imprese".
morv