L’evasione della Tari vale 7 milioni. Il Comune stana i furbetti dei rifiuti

Spesso chi non paga e non ha la chiavetta lascia lo sporco dove capita senza differenziare nulla Palazzo Vecchio punta a recuperare complessivamente 25 milioni di tributi che risultano evasi

La raccolta porta a porta o i cassonetti con chiave aumentano nell’area metropolitana

La raccolta porta a porta o i cassonetti con chiave aumentano nell’area metropolitana

Firenze.26 gennaio 2020 - Evasori Tari , attenzione. Palazzo Vecchio moltiplica l’incrocio delle banche dati per scovare i furbetti dei rifiuti. Nel nome dell’equità fiscale certo, ma anche del decoro e del contrasto all’abbandono dei rifiuti visto che spesso chi non possiede la chiavetta per i cassonetti dell’indifferenziata abbandona la sua spazzatura per strada. Nel bilancio di previsione 2020 Palazzo Vecchio stima di recuperare dagli evasori dei tributi comunali 25 milioni di euro complessivi (6 in più del 2019). Di questi almeno 7 milioni dalla Tari (1,5 in più del 2019). Per il contrasto ai furbetti dei rifiuti il Comune e Alia hanno incrociato banche dati interne e esterne: l’Anagrafe il Catasto, la Camera di commercio. L’incrocio consente, per esempio, di individuare chi ha la residenza a Firenze ma non paga la Tari.

"C’eravamo impegnati a continuare a rafforzare lavoro contro forme di evasione che colpiscono cittadini onesti e perbene che pagano le tasse – ha spiegato l’assessore al bilancio Federico Gianassi – e contemporaneamente a un’azione per il decoro e la pulizia della città visto che chi non ha un’utenza Tari spesso abbandona anche i rifiuti in strada. E stiamo facendo un lavoro serio, in piena collaborazione con i cittadini".

A verifiche fatte verrà infatti inviata una richiesta bonaria di informazioni. Viene dunque proposta una collaborazione a cittadini e aziende per evitare accertamenti tributari. Nel corso del 2019 questa attività ha portato all’emissione di 14.953 richieste di informazioni (5.879 per utenze domestiche e 9.074 per utenze non domestiche); 3.348 accertamenti presuntivi e 9.282 accertamenti per omessa denuncia relativi agli anni dal 2014 al 2018. Il nuovo controllo incrociato, più che al titolare di una sola utenza è soprattutto mirato a scovare chi – proprietario di più appartamenti – ha deciso di non pagare la Tari diventando, di fatto, un evasore seriale.

Nel 2020 le scadenze di pagamento per la Tari sono: 30 aprile, 31 luglio e 2 dicembre. I cittadini riceveranno gli avvisi di pagamento, nei quali sono indicate le superfici oggetto di tassazione desunti dalle dichiarazioni presentate dai contribuenti. L’invito dell’amministrazione è a controllare il contenuto dell’avviso e a segnalare eventuali difformità. Si ricorda che è possibile chiedere la domiciliazione bancaria dell’utenza Tari.

Verifiche e incroci valgono non solo per la Tari, anche per le altre imposte e i canoni dovuti al Comune (Imu, occupazione suolo pubblico, pubblicità). L’invito del Comune, dunque, ai cittadini che abbiano ricevuto una richiesta o un accertamento per importi che ritengano non dovuti, a dare comunque risposta oppure a rivolgersi ad Alia per la Tari, e al Servizio entrate e recupero evasione del Comune per tutti gli altri casi.

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