
Leonardo Maglioni con la coppa in mano. Il sedicenne di Bagno a Ripoli è campione italiano di scacchi
Bagno a Ripoli (Firenze), 10 luglio 2024 – Leonardo Maglioni, giovane studente di Bagno a Ripoli, è campione regionale assoluto nonché campione italiano under 16 di scacchi e nazionale Blitz Candidato Maestro. Non solo: ha anche ottenuto la qualifica di "Maestro". Un sogno che ha realizzato grazie a una grande passione e tanta caparbietà e impegno. Classe 2008, promosso al terzo anno del liceo scientifico internazionale Machiavelli di Firenze, Leonardo riesce a coniugare lo studio (è inserito nel progetto "studente atleta") con ottimi risultati a grandi successi nella sua attività preferita.
Leonardo, come è nata questa tua passione?
"Avevo 6 anni quando cercando un gioco in un armadio ho trovato una scacchiera. Ho chiesto a mio padre Gino Umberto cosa fosse e mi ha spiegato gli scacchi. L’ho trovato divertente e non ho mai smesso".
Come si arriva a questi livelli alla tua giovane età?
"Studio tanto, leggo, provo, gioco. Guardo le partite dei top players: i miei idoli sono Hikaru Nakamura e Richard Rapport. Si può imparare tanto dalle loro aperture, da come pensano, come giocano. È molto utile".
Sei anche bravo a scuola. Riesci a conciliare tutto?
"Non è facile mantenere in equilibrio tutto, soprattutto scacchi e scuola. Anche assentarmi per tanto tempo per tornei e trasferte internazionali, richiede organizzazione e di recuperare lezioni, appunti e spiegazioni perse. Ma con l’impegno e la passione puoi ottenere risultati importanti".
Riesci anche ad avere una vita sociale coi tuoi coetanei?
"Ho tanti amici, anche nel mondo degli scacchi, sia nella mia società, l’Associazione Firenze scacchi, sia incontrati nei tornei. Con loro mi diverto e mi confronto. I miei compagni di scuola fanno il tifo per me: qualcuno che conosce gli scacchi mi segue anche nelle partite in via virtuale".
Immagino la soddisfazione tua e di mamma Alessandra, che ti segue in tutte le gare, nell’ottenere il titolo nazionale.
"Lo avevo sfiorato due anni fa, perdendo solo l’ultima partita. Sono quattro anni che gioco al nazionale degli vari "Under". Vincere è un sogno che si realizza".
E da grande cosa vuoi fare? "Ancora non lo so. Non vedo gli scacchi come il mio lavoro. Ma continuerò a praticarlo finché mi diverto e magari ad insegnarlo ad altri".
A un ragazzo che si avvicina a questo gioco, cosa consiglieresti?
"Se gli piace, se ha passione, il consiglio è di "mettersi sotto": ci vuole tanto impegno perché i risultati non arrivano da soli. Studiare, praticare con gli altri, avere un gruppo di amici con cui condividere e andare avanti insieme è fondamentale. È impegnativo, ma ne vale la pena".