REDAZIONE FIRENZE

Previsionale, tuona l’opposizione: "Pressione fiscale esagerata"

"Quello 2025 sarà un esercizio di altissima pressione fiscale per cittadini, famiglie e imprese signesi". A dirlo Gianni Vinattieri, Monia...

"Quello 2025 sarà un esercizio di altissima pressione fiscale per cittadini, famiglie e imprese signesi". A dirlo Gianni Vinattieri, Monia...

"Quello 2025 sarà un esercizio di altissima pressione fiscale per cittadini, famiglie e imprese signesi". A dirlo Gianni Vinattieri, Monia...

"Quello 2025 sarà un esercizio di altissima pressione fiscale per cittadini, famiglie e imprese signesi". A dirlo Gianni Vinattieri, Monia Catalano (nella foto) e Gabriella Fontani del gruppo di opposizione "Uniti per Signa". "Dopo le avvisaglie relative alle aliquote Imu e all’addizionale Irpef comunale di novembre – dichiarano - con l’approvazione del bilancio di previsione 2025-2027 si sono concretizzate le peggiori previsioni in termini di tributi locali. L’addizione Irpef è confermata al massimo previsto dalla legge ovvero allo 0,8%, senza alcuna forma di progressività dell’aliquota né di esenzione: una flat tax che colpisce soprattutto le persone con difficoltà economiche e che è stimata in 2.248.825 euro di introiti. Anche le aliquote Imu sono confermate ai massimi con una previsione di accertamenti in forte aumento rispetto al 2024: ben 5.750.000 euro di cui 1,9 milioni di euro di entrate "non ricorrenti", ovvero da recuperare dall’evasione tributaria pregressa".

Critiche delle opposizioni anche sui servizi a domanda individuale. "Asilo nido e mense scolastiche, che in origine avevano un carattere "sociale" – scrivono - nel bilancio 2025 sono quasi interamente finanziati con proventi erogati dai cittadini utenti: globalmente la copertura dei costi con i ricavi è dell’88% e, in particolare, del 73% per l’asilo nido e del 75% per le mense scolastiche. Le spese per investimenti, dopo le sconsiderate acquisizioni di Villa Alberti ed ex American Show, crollano da 10.897.332 euro a 1.192.502 euro pari al -98%. Nonostante l’aumento della pressione fiscale, diminuiscono le spese per "istruzione e diritto allo studio", "assetto del territorio ed edilizia abitativa" (-60%), "trasporti e mobilità" (-32%)".

Lisa Ciardi